Associazione Opportunanda
Centro Diurno: Via Sant’Anselmo 28 - 10125 Torino (Italy)
Sede Legale: Via Sant'Anselmo 21
Tel.&Fax (+39)011.6507306
Codice Fiscale: 97560450013
Conto Corrente Postale: 29797107
ODV iscritta al Registro Regionale del volontariato della Regione Piemonte
segreteria@opportunanda.it
home dove siamo chi siamo foto storie link utili

Era il 2009, quando mia figlia, in modo provocatorio mi chiese: “Ma tu, che ti definisci credente, che cosa fai in concreto per chi ha bisogno?”

Fu così che chiesi a Lilli (mia amica da quando avevo 13 anni) se potessi rendermi utile in qualche modo per Opportunanda. Incominciai a collaborare alla preparazione e al servizio delle cene settimanali e alla distribuzione della colazione.

Per un certo periodo, partecipai attivamente al laboratorio di “giornalismo”, collegato con la rivista “Scarp de tenis”. Presi parte anche alle feste natalizie e alle gite al Lago Sereno. L’esperienza si è rivelata subito estremamente coinvolgente e formativa: ho avuto la possibilità di relazionarmi con diverse persone, che sono state disponibili a condividere con me il loro bagaglio di esperienze e di difficoltà.

Con qualcuno si è creato anche un rapporto di amicizia, che dura tuttora. Collaborando con Lilli alla redazione del notiziario periodico “Fatti e parole”, con la rubrica “Le interviste possibili”, ho potuto approfondire la conoscenza dei temi trattati di volta in volta, attraverso l’esperienza diretta di chi vive certe difficoltà.

Dal 2019 ho smesso, mio malgrado, di frequentare l’associazione e poco dopo ho anche abbandonato la redazione di “Fatti e parole”, perché sono diventata nonna e sono molto impegnata con la mia nipotina, che vive a Milano.

Ma quello che ho vissuto con Opportunanda è ormai profondamente radicato dentro di me e credo mi abbia aiutata ad essere una donna ( … e una nonna!) migliore.
Teresa
(Maggio 2022)

Tra i numerosi amici di Opportunanda ce n’è uno molto originale, è Gianpiero Margaria che è un bravo pittore.

Nel corso degli anni ci ha regalato più di cento quadri che vengono destinati ai nostri amici a cui è stato assegnato l’alloggio in casa popolare. Alcuni vanno anche negli alloggi delle nostre convivenze. Ci fa molto piacere poter fare questo dono ai nostri “Opportunandi”, perché li vediamo veramente contenti per avere una casa un po’ meno fredda.

Siamo grati al nostro amico Gianpiero che speriamo continui ad essere … fedele in questa sua preziosa collaborazione con l’associazione.
Ciao
Lilli
(Aprile 2022)

Cerco di sorridere alla vita che riempio il più possibile di cose che facciano bene a tante persone...

A causa della mia età e dei miei problemi di salute, da parecchio tempo non ho più messo piede a Opportunanda. Ho incominciato con il dare le dimissioni dal direttivo, poi non sono più andata a nessuna riunione e nemmeno a momenti di lavoro.

Per anni partecipavo al laboratorio di cucito, poi c’erano le cene dove sedevo a tavola con gli opportunandi a mangiare le cenette con i miei tanto apprezzati ragù per la pasta asciutta ...

Ora vedo solo più un carissimo opportunando che accolgo a casa e parecchi volontari, soprattutto Almerino che mi aggiorna su tante cose.

Alcune attività le ho ma sono tutte a tavolino. Mi rimane in cuore una specie di nostalgia e so bene che nella vecchiaia c’è anche questo, ma cerco di sorridere alla vita che riempio il più possibile di cose che facciano bene a tante persone …
Ciao
Lilli
(Marzo 2022)

Anche quest'anno ho illuminato la finestra che dà sulla strada con una piccola cometa di luce ...

Come ogni dicembre, anche quest'anno ho illuminato la finestra che dà sulla strada con una piccola cometa di luce. E ogni sera, accendendola mi viene spontanea una richiesta: "che sia una notte buona per tutti: per i miei condomini, la mia Valle, per i migranti in cammino, per i carcerati rinchiusi, per i poveri tutti, quelli di pane e quelli di spirito ... per il Creato tutto ..."

La quarantena mi ha costretta ad annullare tutti gli impegni. Dopo i primi giorni di smarrimento (confondevo anche le terapie prescrittami), mi sono ritrovata e un po' organizzata. Ho capito che corro sempre troppo e ho imparato a valorizzare il silenzio, la gioia di rientrare in me stessa e di incontrare Dio cosi.

Le telefonate numerosissime mi hanno fatto scoprire quante amicizie ho intorno. E sul davanzale della finestra sono comparsi ogni bene: dalle frutte ai tranci di pizza: "mangiali subito mentre sono ancora caldi", al giornale, persino una bottiglia di vino buono, ecc ....

Nelle poche ore di sole mi pesa moltissimo non uscire a camminare e non poter aprire la porta a quell* che mi vogliono bene.

Di tutto dico grazie e mi pare che anche gli angioletti del presepio (che ho incastonato nella libreria) mi sorridano cantando le lodi insieme a me.
Ciao
Mira
(Gennaio 2022)

Storie di vita: Giulio Tataranni

Non tutti i vissuti hanno il dovere di essere raccontati.

La storia mangia e consuma le nostre esperienze, lasciandoci a volte inermi di fronte ai sussulti che ci manifesta il destino. Proprio da qui parte la nostra storia.

Una storia che si racconta tra Trieste e Torino, con un nome che svetta primo tra i titoli di coda: Giulio Tataranni. Giulio, classe 1978, è uno studente come tanti altri, gli piace lavorare e ha una spiccata intelligenza per l’attività manuale e organizzativa. Appena finiti gli studi viene assunto in una srl a conduzione famigliare, fino a ritrovarsi a operare fianco a fianco con i suoi datori di lavoro: per quasi otto anni svolgerá alcune mansioni nell’ufficio amministrazione della srl, validando curriculum e facendo colloqui per le assunzioni. È un ragazzo giovane, Giulio, la vita gli ha fatto trovare un buon lavoro e qualche anno dopo la fine dei suoi studi si trasferisce in una zona residenziale della sua città. Così, inizia a concedersi qualche piccolo lusso. Che siano scarpe firmate, cene sontuose, o un appartamento con vista, Giulio non si nega alcuna soddisfazione. Lo stipendio è buono, ha una sicurezza su cui poggiare entrambi i suoi piedi.

È un momento d’oro per la vita di Giulio, un periodo che continuerà per otto anni e nove mesi. Gli otto anni più belli della sua vita, a detta sua, che culminano però in nove mesi di tensione, insicurezza e tante domande. In realtà, è proprio qui che inizia la discesa che lo porterà a lasciare la sua casa, i suoi affetti, per venire a vivere a Torino, ormai privato di tutto. Ma andiamo con ordine, è l’inizio del 2020, l’azienda in cui lavora Giulio inizia a chiedere di fare qualche sacrificio. Nei primi mesi gli viene tolta la macchina aziendale, il telefono e i suoi datori di lavoro iniziano a non versargli più il lauto stipendio di prima. Gli chiedono una mano. Il covid ha toccato anche la loro azienda, non hanno liquidità per continuare a pagarlo, ma lo rassicurano sul futuro: tieni duro, continua a darci fiducia e in men che non si dica riavrai tutto quello che avevi prima. Giulio conosce bene la persona che gli propone questo accordo, è il capo con cui ha passato a stretto contatto gli ultimi otto anni della sua vita. Si fida ciecamente del suo giudizio e della sua parola. Accetta, continua ad andare in azienda ancora per 8 mesi senza percepire la minima ombra di uno stipendio.

Una mattina, Giulio si sveglia con la solita faccia stropicciata da chi si è appena alzato, ma ha ancora sonno. Si lava i denti, prende il suo zaino e si dirige verso il suo posto di lavoro, dove peró, ad aspettarlo, ci saranno i cancelli chiusi e sigillati dalla guardia di finanza. L’azienda è andata in bancarotta, chiusa dalle forze dell’ordine. Dal giorno alla notte la vita di Giulio è cambiata per sempre. Da quel momento, Giulio si ritrova nei guai: per continuare a permettersi la sua vita fatta di agi, in quei fatidici otto mesi ha speso tutti i risparmi che aveva, per l’affitto, per i capi costosi che amava portare, in un lampo si ritrova senza un soldo, e anche senza una casa. Non avendo piú i genitori Giulio è solo, e non può appoggiarsi a nessuno per cercare un riparo o semplicemente un modo per uscire da quella spiacevole situazione.

Nella sua città natale non vuole piú farsi vedere: non ha un posto dove stare ed è costretto a dormire per strada, sulle panchine o a zonzo in qualche parco. Giulio si vergogna di farsi vedere dalla comunità in quel modo, la stessa comunità di cui lui faceva parte e che ora lo emargina. Decide che Trieste non è piú casa sua, vuole andarsene e anche in fretta. Ha sentito che a Torino c’è una realtà assistenziale piú consolidata, storicamente legata alla città e che potrebbe dargli una mano a uscire dalla sua situazione senza sentire la stessa vergogna che provava quando viveva a Trieste. Decide quindi di intraprendere il viaggio: con i pochi soldi rimasti riesce a prendere il treno per Torino, arriva in stazione e cerca di mettersi in contatto con le realtà di assistenza che ci sono sul territorio. Dopo essersi assicurato un posto in dormitorio, tra tamponi e peripezie, conosce l’associazione Opportunanda dove inizia a frequentare il centro diurno. Nel mentre, prova in tutti i modi a recuperare i soldi della liquidazione che l’azienda dovrebbe legalmente versargli, purtroppo senza ottenere nulla.

Ma Giulio è un ragazzo ancora giovane, che ha lavorato per quasi tutta la sua vita e ha voglia di uscire dalla sua spiacevole condizione in qualsiasi modo. Con i volontari dell’associazione stende il curriculum e inizia a mandare domande a tappeto: è un lavoratore specializzato, è sicuro delle sue capacità ed è disposto a spostarsi su tutto il territorio di Torino se fosse necessario. Dopo qualche giorno di ricerca ecco arrivare le prime proposte di lavoro. Opportunanda, per andare incontro alle esigenze lavorative di Giulio, lo sostiene acquistando un telefono nuovo, da cui puó agevolmente gestire le offerte di lavoro, mettersi in contatto con le aziende e iniziare a recuperare quell’indipendenza che la strada gli aveva tolto.

Oggi Giulio sta meglio, fa l’autista di tir per un’azienda poco fuori Torino. Tramite i servizi è riuscito ad ottenere un piccolo alloggio dove poter coltivare la sua vita lontano dalla strada. Ma quella di Giulio è una storia tra le tante, una goccia che si aggiunge a un mare fatto di persone in difficoltà, che, vuoi per destino, vuoi per sfortuna, si trovano a combattere ogni giorno contro un fato che lascia interdetti e soli, gli uni con gli altri.

Ma ogni cosa, a suo modo, proietta un’ombra che non possiamo scegliere di non vedere, e forse, se riusciamo ad accorgercene è solo perché alle sue spalle brilla una luce che non può essere spenta. Quella luce è la solidarietà, il rapporto tra pari, l’inestinguibile fiamma che anima tutti quei volontari, operatori e enti che ogni giorno, malgrado il buio, combattono per trovare la luce.
(Dicembre 2021)

Dal Banco Alimentare ...

Il giorno 27/11 si è svolta la Colletta annuale organizzata dal Banco Alimentare.

A differenza degli anni scorsi in cui le merci donate venivano convogliate presso il Banco Alimentare e poi distribuite agli Enti, quest’anno sono stati gli Enti che , con i loro volontari, hanno gestito direttamente la raccolta ed i prodotti donati sono stati consegnati direttamente all’Ente gestore.
All’Associazione Opportunanda è stato assegnato il Supermercato Carrefour Express di Via Valperga Caluso. La giornata ha visto la partecipazione di 12 volontari che si sono dati il cambio nella gestione dell’evento. Sono state riempite 39 casse per un totale di 429 Kg. che saranno utilizzati nella distribuzione pacchi di inizio dicembre.
Ci sono stati alcuni bei gesti nel corso della giornata, ma vorrei in particolare segnalarne uno: nella tarda mattinata si è presentato un ragazzino di circa 10/12 anni. Anche a lui, come a tutte le persone che entravano nel Supermercato, è stata consegnata una busta per inserire i prodotti da donare dopo avergli descritto il senso della giornata. Fatto il suo giro il ragazzino si è presentato alla cassa con la sua spesa ed il sacchetto con le merci che aveva deciso di donare.
Fatto il conto, la cassiera glielo comunica, lui tira fuori tutti i soldi che aveva e con sgomento si accorge che non gli bastano. D’impulso allora restituisce un prodotto di quelli che aveva comprato per sé, non di quelli da donare.
Io che ero nei pressi ed avevo assistito alla scena, colpito dal gesto, mi avvicino e chiedo alla cassiera quanto gli manca, dicendole che la differenza l’avrei pagata io.
La cassiera mi guarda sorridendo e mi dice: “Non si preoccupi, ci ho già pensato io”.
Ed il ragazzino orgoglioso ci consegna la busta con le donazioni e può portare a casa sua le cose che doveva comperare.
Ciao
Almerino
(Novembre 2021)

Durante il lockdown ...

che fatica non poterci vedere ... con qualcuna ci siamo dati appuntamento alle stazioni: (borse di robe da riparare ... scambi di esperienze, di difficoltà incontrate ... e grazie al pacco mensile che i volontari recapitavano ...) con altre ci telefonavamo per incoraggiarci ...

Poi finalmente riprendiamo i contatti "dal vivo"... io devo essere realista ed ammettere che non sono più in grado di venire quindicinalmente a Torino e dò le dimissioni dal laboratorio di cucito ufficialmente.

Anche per le mamme, se amano realmente arriva il momento che si mettano da parte, perchè i figli scelgano autonomamente di camminare da soli ...

Con Paola e Carla abbiamo lavorato bene insieme, poi Paola ci ha salutati per partecipare nella sua parrocchia a un gruppo simile al nostro.

Carla è diventata bravissima e condurrà il gruppo verso nuovi orizzonti. A me resterà nel cuore quel che ho imparato da ognuno ...; questo gruppo nato sopratutto per educarci insieme al confronto e allo scambio di saperi, abbiamo vissuto insieme momenti di gioia e altri di difficoltà.

Alcune se ne sono andate, altre (come Vittoria e Pina, colonne del laboratorio) continueranno a lavorare .... Ora si facevano sopratutto riparazioni ed era un servizio molto apprezzato (non ci è mai mancato il lavoro) ...

Buon cammino gruppo del cucito, verranno altre evoluzioni ma resterete sempre un granellino di speranza e di fiducia in ogni persona, primo presupposto per la pace nel mondo. ciao

Mira

(Ottobre 2021)

A Franca

Quando sono andato in pensione, nel 2003, cercavo un’attività di volontariato da svolgere nel tempo libero.
Franca e Lilli, che già conoscevano Opportunanda, mi hanno incoraggiato a scegliere questa Associazione.

Grazie a loro oggi sono ancora qui. Nel corso degli anni abbiamo partecipato insieme a numerose attività, a cominciare dalle cene del mercoledì che si svolgevano con la partecipazione di una settantina di persone e per le quali Franca e Lilli preparavano a casa sughi, secondi e contorni da servire in Associazione, prima che Comunità di Base e Equipe Notre Dame lo svolgessero in continuità quindicinalmente.

Poi c’è stato per Franca l’impegno nella convivenza guidata femminile di Via Canova dove, con Anna, seguivano gli inserimenti delle persone ed il loro percorso fino all’uscita, quando era disponibile la casa popolare. La dedizione e l’amore per le persone in difficoltà hanno dato l’estro a Franca di esprimere la forza del suo concreto aiuto, tanto che ancor oggi tutte le persone che l’hanno conosciuta la ricordano con riconoscenza ed affetto.

Ci sono state le cene di Natale che ospitavano un centinaio di persone, cui Franca e Lilli partecipavano acquistando direttamente 30 Kg di agnolotti paesani dal Pastificio Bolognese di Via San Secondo e preparando un delizioso ragù di carne. Gli agnolotti erano molto graditi, tanto che sul menù li si indicava col loro nome.

Ogni anno Franca e Lilli passavano le vacanze a Champorcher ed anche da qui facevano sentire la forza del loro amore per le persone seguite da Opportunanda. Ogni anno, infatti, nel mese di giugno si faceva una gita che coinvolgeva una cinquantina di persone. Per alcuni anni siamo stati loro ospiti nella pineta e nel fresco di questa località alpina dove si faceva una grigliata, offerta totalmente da loro.

In seguito ci siamo spostati al Lago Sereno a Lessolo, una località poco lontano da Ivrea, dove Franca e Lilli hanno continuato ad offrire le carni della grigliata che preparavano per tutti alcuni loro amici residenti nella vicina cittadina di Tavagnasco.

Poi la malattia, poi la morte …

Ci siamo conosciuti a metà degli anni 70. In tutto questo tempo abbiamo imparato a conoscerci e a volerci bene. La più grande eredità che mi hai lasciato, che dimostra la tua grandezza, è solo una frase che un giorno mi hai detto mentre condividevamo una distribuzione di viveri: “ricordati, quello che hai dato è tuo per sempre, quello che hai tenuto per te lo hai perso”.

Ti volevamo bene tutti, Franca, e ti porteremo con noi per tutta la vita.
Ovunque tu sia non sarai sola finché continuerai a vivere nei nostri ricordi.
Grazie per quello che ci hai dato e per l’amore per le persone che hai praticato per tutta la vita e che, dono prezioso, ci hai trasmesso perché anche noi cercassimo di praticarlo.

Almerino

(Luglio 2021)

Dalla Redazione ...

Come piccola redazione del nostro Notiziario "Fatti e Parole" vogliamo far sapere ai nostri lettori che in questo mese di maggio in cui avremmo dovuto produrre come di consueto il secondo numero dell'anno, siamo state costrette a sopreassedere. Il motivo è che è stato pressocchè impossibile scrivere il capitolo "La parola a" dove si scrivono i pensieri di nostri amici Opportunandi che cerchiamo di intervistare.

Trovare qualcuno disposto a parlare è stato difficilissimo, pur avendo chiesto la collaborazione di molti. Abbiamo riflettuto a lungo e infine si è deciso di rimandare a settembre, accontentandoci per quest'anno di soli due numeri. Ci rincresce perchè abbiamo alcuni fedelissimi lettori.

(Giugno 2021)

Più spesa per te ...

Avendo notato che i viveri offerti mensilmente dal Banco Alimentare sono insufficienti in quantità e tipologia di prodotti, l’Associazione ha deciso di lanciare anche quest’anno un progetto in campo alimentare, chiedendo ad amici e simpatizzanti un contributo in denaro.

Si è stabilito di confezionare 40 pacchi mensili, integrando le quantità ricevute ed aggiungendo nuove tipologie di prodotti. Il pacco così composto conterrà: olio di oliva e di semi, pasta, riso, farina, tonno, carne in scatola, formaggio, legumi, polpa di pomodoro, latte, dadi, zucchero, caffè, marmellata e biscotti.

Il progetto “più spesa per te” richiederà un esborso di oltre € 500 mensili.

(maggio 2021)

Oggi mi sono vaccinata. L'ho fatto soprattutto per un senso civico.

Pare che il vaccino sia l'unico modo per sconfiggere il virus. Penso sia efficace la mascherina (abbiamo imparato a sorridere con gli occhi). Dicono che sia importante tenere le distanze (cerchiamo di abbracciarci sfiorando i gomiti). Ci mandiamo baci virtuali come fanno i bambini ...

Ho un amico che dice di essere agnostico ma cita sovente Papa Francesco, soprattutto quando dice che dobbiamo prenderci cura della terra e che le guerre sono un ecocidio: gli investimenti per le armi superano quelli per la sanità. Credo che non cambieranno rotta continuando così.
Mira

(aprile 2021)

In Associazione la chiamiamo Pina la napoletana.

E' una simpatica ottantenne che in tempi normali aiutava a raccogliere quotidianamente le presenze al Centro Diurno. Ogni anno, per Pasqua, preparava una serie di pastiere per operatori e volontari di Opportunanda. Anche quest'anno si é offerta per prepararla.

Abbiamo detto tutti no, stai tranquilla i tempi sono difficili, non sappiamo neanche se riusciamo a venirla a prendere.

E' stata irremovibile: "Opportunanda mi ha dato tanto, le preparo volentieri, se non riuscite a venirle a prendere le metto a surgelare. Ma se dite che andate a trovare una vecchietta sola, nessuno potrà fermarvi ed a Pasqua gusterete la pastiera pensando a me che l'ho preparata con tanto affetto !"

(marzo 2021)

C'è stato un cambiamento nella "redazione" ...

Teresa aveva problemi familiari per cui sono ricorsa a una nuova collaboratrice, Donatella, con la quale ho lavorato bene.

Il notiziario n° 26 ha avuto molto successo: parecchie persone hanno inviato commenti positivi e sono soddisfatta per questo "misfatto".
In futuro si potrà anche pensare a una collaborazione a tre.

Se ne parlerà nella prossima primavera.

(febbraio 2021)

Pensieri di una ... borsa che si riempirà di viveri per gli opportunandi

All'interno: la vita normale di una famiglia raccolta attorno al fuoco del camino, o l'armonia che si respirava attorno al tavolo di noce.

All'esterno: l'imponenza delle montagne, le estensioni dei castagneti e la transumanza dei greggi. Poi li vidi partire tutti, si trasferirono "in città".

Tornavano di rado ed io mi ingrigivo di solitudine e di polvere. Facevano comparse di una giornata .... Poi tornò solo il figlio con la madre, poi venne da solo a raccogliere le mele e a tagliare l'erba. Un giorno venne Jeanpierre e mi sganciò dagli anelli (che ebbrezza correre in macchina)! Mi portò a Condove, in una casa popolare e qui, dopo vari passaggi (bucato, tagliare, cucire) ho ritrovato i miei colori originali.

Mi sento bella! Sono ringiovanita e mi sono spuntati due manici robusti.

Orecchiando ho sentito che mi colmeranno di cose buone per Natale. Porterò un po' di gioia a chi ha avuto poche fortune.

Auguroni a tutti. Auguriamoci soprattutto che "Giustizia e Pace si baceranno".

(gennaio 2021)

... ad ognuno una fetta di torta da asporto ...

Almerino racconta che da adesso fino all'Epifania verrà ogni giorno consegnata ad ognuno una fetta di torta da asporto. Le torte vengono portate da qualche volontario oppure fatte da qualcuno in sede."

(Ottobre 2020)

A sarà dùra, ma ... riapriremo ...

Il Corona Virus ci limita nei movimenti e negli incontri.

Ma stiamo lavorando davvero molto per prepararci a riaprire: non tutti i giorni, con ingressi e orari limitati e con tempi di permanenza all'interno del Centro definiti ma ... vogliamo riaprire !!! Con modalità pienamente conformi alle norme emergenziali anti Covid e nel rispetto dei DPCM che sono stati e che saranno pubblicati.

Per quanto riguarda la pulizia e sanificazione straordinaria della sede abbiamo lavorato sodo: pulite le vetrate, le porte interne, l'ufficio, la cucina con armadi; risistemato libri e nuove mensole, rimessi quadri e bacheche, fatte riparazioni di vario genere etc.

Pulito anche il pavimento e la cappa cucina e i servizi igienici nonchè dato lo smalto alla portafinestra della cucina che dà sul cortile interno e ad un termosifone.

Insomma ... UN GRAN LAVORO ... fisico e organizzativo ma .... se resteremo uniti, CE LA FAREMO !!!

Ciao a tutti/e

(Ottobre 2020)

A sarà dùra, ma se uniti ce la faremo ...

carissime,

stamattina nel mio solito giro ho incluso anche il cimitero (stanno tutti bene e vi salutano).

Poi ho attraversato il paese: quanti arcobaleni, "andrà tutto bene".

Se all'inizio della "reclusione" mi facevano tenerezza, ora mi danno quasi fastidio.

Non vedo assolutamente tutto bene ... Trovo ingiusto alimentare speranze facili. In questo periodo parecchi miei amici han perso chi la mamma, la sorella o il figlio. Qualche mio vicino se ne è andato a causa del c.v.

Ci sono stati ben sei femminicidi. Ai nostri amici di Opportunanda è stata tolta l'opportunità di qualche ora passata in accoglienza e fare la fila per avere il sacchetto di "non solo viveri".

Nelle carceri il sovraffollamento (circa 6o.ooo su 4o.000 posti) e la negazione di innumerevoli diritti, il c.v. rischia di fare una strage.

Le nostre fabbriche costruttrici di armi lavorano a tutto regime (solo in Italia erano più di 100 e una sola ditta costruiva respiratori). Gli F 35 continuano ad essere richiesti, anche dall'Italia e finanziamenti vengono varati per sostenere grandi opere inutili.

La nostra casa brucia e invece di spegnere il fuoco andiamo a cercare il colpevole. Anch'io all'inizio speravo che questa "botta" avrebbe fatto ragionare i vari "Salvini" che non è più il tempo di scagliare merde su tutti per difendere i loro sovranismi.

Stavo rincasando proprio sconsolata quando incrocio Walid, il bimbo marocchino che abita sopra di me e mi saluta con i suoi occhioni nerissimi e la sua solita simpatia: "La mia mamma ti ringrazia delle mascherine e sono contenti anche Josefu e Sara, così potremo anche noi fare qualche passo nel viale ...".

Chiedo perdono del mio scoramento, forse la Vita verrà proprio da questi popoli giovani, non possiamo perdere la speranza (tu ce l'hai promesso, che resterai sempre con noi).

A sarà dùra, ma se uniti ce la faremo...

(Maggio 2020)

Sono giorni un po' strani ...

Il C.V. ci costringe in casa.

Le strade di Condove si presentano spettrali, hanno chiuso tutti i luoghi di incontro. Le uniche persone nel viale sono quelle che passeggiano il cane. Io faccio la spola fra computer, libri, telefono e cucina.

Sovente mi allungo sulla sdraio che ha due braccioli morbidi.

E penso ...

Appoggio i gomiti e mi pare di tornare ai tempi(avevo forse quattro anni) in cui, seduta nel seggiolino che mi aveva fatto papà, sentivo il calore delle sue braccia forti che mi cingevano e mi facevano "volare" sulla bici che lui amava e che amavo anch'io. Mi sentivo sicura, protetta.

Sono stata tanto amata ed è forse per questo che ho sempre guardato alla vita con ottimismo.

Forse è per questo che sento imperativo il desiderio di amare, per ridistribuire quanto ho ricevuto.

Penso ai nostri opportunandi ai quali siamo stati costretti a chiudere la porta in faccia in questi giorni. Dove saranno? Sopratutto quelli che non hanno casa? Csa faranno? Con alcuni sono in contatto telefonico. Ma tutti gli altri?

Loro hanno avuto ben poco dalla vita. E noi sovente li giudichiamo in base a quello che abbiamo riceuto noi ...

Li affido al Buon Dio ... Ciao....se resteremo uniti, CE LA FAREMO !!!

(Aprile 2020)

In carcere: il dolore che li reggeva era "toccabile" ...

Per darmi un contegno, in questi giorni di "detenzione" mi sono scritta un orario nel quale c'è anche uno spazio per la scrittura.

Se non vi disturbo troppo, condivido quel che scribacchio.

Qualche settimana fa (quando non c'erano ancora le restrizioni) sono venuta a Torino per assistere al processo della mia amica Nicoletta e ho sbagliato strada, mi sono trovata nell'androne, dove i parenti dei carcerati (in coda) inoltrano i pacchi per i loro familiari. Sono rimasta shoccata: mamme giovani col loro bimbo, o più anziane coi loro pacchettini e lo sguardo rassegnato, operai in tuta da lavoro con gli occhi lucidi ... aspettavano in piedi il loro turno, in silenzio.

Il dolore che li reggeva era "toccabile" e lo sportello di ricezione non si apriva ancora ... Sono uscita, pervasa da uno strano pudore.

Ma allora nelle carceri hanno accesso soprattutto i poveri, i veri ladri camminano tronfi sulle nostre strade ... e noi ci scappelliamo e cediamo loro il passo quando li incontriamo.

Ciao e buona giornata ... in casa

(Marzo 2020)

Allora lo interpello: "ti serve qualcosa ?"

Nel laboratorio di cucito non possiamo mai organizzare i tempi, a volte siamo subissate di lavoro, altre volte (come oggi) abbiamo solo qualche capo da riparare. Allora è davvero bello scambiarci, con più calma, le difficoltà di ognuna: la paura del coronavirus e le misure da adottare per proteggerci, i femminicidi (6 in una settimana) e i molti altri perchè ...

Rita dice che alcune paure sono anche indotte dai "grandi del mondo" per distrarre dai problemi reali e irrisolti: i giovani che non sono sostenuti, la sanità che andrebbe organizzata meglio, l'ambiente che richiederebbe più tutele, e tante, tante altre cose.

Un giovane staziona accanto alla macchina da cucire e sembra interessato ai nostri discorsi.

Allora lo interpello: "ti serve qualcosa ?" Mi guarda con occhi vivi e tristissimi, partendo con un lungo discorso del quale (nonostante la mia buona volontà) non riesco a capire una parola ...
Poi indicando la sua guancia barbuta di nero: "bacio", mi dice sorridendo.
Un po' perplessa e un po' commossa gli stampo un tenero bacio sul viso.

Si illumina, forse mi ringrazia, e se ne va verso i tavoli preparati per la cena ...

(Febbraio 2020)

La casa è ...

- un diritto
- il mio zaino
- un bene, un rifugio, una tana oppure quattro mura con finestre e porte con chiave d'ingresso, con bagno, letto, tavole, sedie, pc e radio... un sogno, forse uno dei tanti obiettivi da raggiungere in un futuro, come anche un lavoretto
- è la mia bussola
- gioia e felicità
- per me ormai la casa è diventata la strada, vivo tutt'ora per strada e a sprazzi sto bene, nel restante occupo e rifletto molto
- è il primo posto di creazione e meditazione
- un bene di rifugio per investimento
- la casa è un bene di primaria importanza da garantire a tutti. Da sicurezza e tranquillità
- la casa è come un raggio, quando si esce o si rientra. E' quando si rientra dici: finalmente sono a casa mia!
- la casa è una della poche certezze della vita. E' il luogo dove emozioni, progetti, sentimenti e speranze trovano la giusta collocazione e riescono ad esprimersi nella totalità del loro insieme. Tutti dovrebbero avere una casa
- la casa è un contenitore di gioie e dolori, più gioie che dolori. Nella propria casa si ride e si piange, si ricordano gli attimi luminosi e cupi della vita.

(Gennaio 2020)

Mira racconta ...

Qualche volta, camminando nei sentieri dei boschi della mia valle ho incontrato i caprioli: sono tanto belli e teneri .... a volte vengono a bere nel ruscello vicino all'orto.

E ieri notte ci sono entrati e mi hanno brucato tutti gli zucchini e tutte le piantine tenere.

Non mi sono arrabbiata più di tanto.

Devono sopravvivere anche loro ... forse sono migranti o senza fissa dimora ... non voglio costruire difese di muretti ... continuo a lasciare quasi ospitale il mio orto ... ciao.

(Ottobre 2019)

Franca e io passiamo l’estate in montagna in Val d’Aosta.

Succede spesso che portino cose varie in parrocchia, sia indumenti che generi alimentari, e oggetti di vario genere.

Il mese scorso sono arrivati pacchi di pasta, di biscotti e begli indumenti nuovi (giacche, pantaloni). Abbiamo chiesto al parroco – nostro amico – se potevamo prenderli noi per Opportunanda e c’è stato subito un accordo.

Il nostro straordinario “tuttofare” Almerino è arrivato a trovarci e gli abbiamo caricato la macchina di tutto questo ben di Dio che è già giunto felicemente ad Opportunanda.

Ci è piaciuto questo gemellaggio tra monti e città e siamo state contente di aver fatto da tramite.

(Settembre 2019)

... servizio di parruccheria/barberia ...

Presso l'Associazione Opportunanda un giorno alla settimana funziona un servizio di parruccheria/barberia svolto da un frequentatore del Centro Diurno che mette a disposizione questa sua capacità professionale.

E' un servizio molto apprezzato tanto che ogni settimana si fa tagliare i capelli una dozzina di persone, in maggioranza uomini, ma c'è anche qualche donna che si iscrive, dovendo magari solo farli accorciare.

(Maggio 2019)

Sono molto preoccupata per come ...

Sono molto preoccupata per come gli spacciatori riescano a vendere la loro orribile merce a tanti senza dimora o comunque a persone in gravi difficoltà economiche.

E così diventa importante procurarsi il denaro.

Scopriamo talvolta come alcuni nostri “amici” che frequentano l’associazione scivolino nel furto tutto dove è possibile. Questa piaga della nostra società è preoccupante a tutti i livelli e mi domando perché non se ne parli mai, perché i nostri governi non cerchino soluzioni il più possibile risolutive.

E il nostro Comune di Torino fa qualcosa? Spero di sì: forse sono io che non sono informata.

(Aprile 2019)

Dal laboratorio di cucito di Mira ...

Come in ogni gruppo, anche da noi ci sono conflitti. Erano mesi che tentavo di far riconciliare Anna e Pietra. Quando erano presenti entrambe, l’atmosfera era tesa.

Poi un giorno, a causa dell’errore di un volontario, ognuna di noi si sentì colpita e giudicava …

Improvvisamente Pietra ed Anna si trovarono ad esprimere la stessa … rampogna, in contraddizione con tutti gli altri.

Si guardarono … e scoppiarono a ridere … e pace fu.

Ora è tornata la serenità, ma è importante vigilare sempre perché Belzebù (la discordia) sta accovacciata dietro la porta …

(Marzo 2019)

Auguro a tutti voi di camminare in una strada chiamata VITA ...

  • Nella vita ho sofferto tanto e da quando vengo a Opportunanda ho trovato degli amici. In questi mesi ho la stampella e forse devo fare un intervento alla gamba. Il Signore mi sta vicino.
  • Sono una persona felice. Ho conosciuto una ragazza favolosa. Sono tanto innamorato e direi che ho trovato la donna giusta e spero che sia innamorata anche lei di me.
  • Buongiorno a tutti. Auguro a tutti voi di camminare in una strada chiamata VITA, di inciampare su una pozza chiamata FORTUNA, di cadere in un abisso chiamato FELICITA' e di cogliere un fiore chiamato AMORE.

(Febbraio 2019)

Lilli e Franca raccontano ...

Abbiamo passato belle feste natalizie…

Per noi il “bello” è stato ricevere tante persone che venivano a portarci doni per la nostra associazione. Ogni anno noi inviamo a tutto il nostro indirizzario una lettera che parla di Opportunanda e dove chiediamo aiuto.

E’ arrivato un amico che fa dei bei quadretti per chi ha già l’alloggio, due amici che ci portano il miele, un’amica che ci porta tanto caffè e tanti ci portano dei bei soldarelli.

E così il nostro cuore esulta: il più bel regalo natalizio!

Ci viene ancora da dire “grazie”.

(Gennaio 2019)

La vita è troppo breve per perdersi in cose futili ...

  • La vita è troppo breve per perdersi in cose futili. Quando saremo lunghi e distesi ci sarà l'eredità per incazzarsi.
  • Siamo un puntino nell'universo. La nostra vita è breve, cerchiamo di viverla nel migliore dei modi. So che è difficile, più facile dirlo che farcela. Ma guardiamoci dietro e scopriremo che c'è sempre qualcuno che sta peggio di te e soffre più di te.
  • Sto facendo un percorso per avere la casa. Sono a Mrsigli, ho il 6 marzo il rinnovo, poi ho la casa popolare. Ringrazio Opportunanda che mi sta dando una mano e sono contento.

(Dicembre 2018)

Tre pensieri dal Centro Diurno:

  • Nessun peso è troppo pesante se portato con amore. Viva la vita piena. Abbasso la vita grama.
  • Senza l'amore del prossimo non ci sarà mai un futuro migliore sulla nostra terra.
  • La vera amicizia non è vedersi tutti i giorni ... ma volersi bene tutti i giorni con la certezza di esserci sempre.

(Novembre 2018)

Mira racconta...

In questa estate torrida (anche a Condove ci fa soffrire parecchio) penso sovente agli opportunandi e a quanti non hanno la possibilità di andarsi a cercare un po' di refrigerio altrove. Sovente, con alcuni di loro ci sentiamo per telefono.

Così un giorno, durante l'ennesimo commento sul caldo invivibile, mi si accende una luce: perchè non offrire a qualcuno di loro il sollievo di una "sosta refrigerante" sulle nostre montagne?

L'invito è accolto con entusiasmo e quando arrivo in stazione per accoglierli, mi si presentano stravolti di sudore ma gioiosi di incontrarci. Sono un po' timorosa perchè (sono una coppia) e lui lo conosco appena: di cosa parleremo? quali saranno gli argomenti che ci troveranno uniti? Mi giudicheranno noiosa?

Propongo di proseguire in macchina su, su fino a Mocchie, meta non lontana ma già molto più fresca e arieggiata. Poche casupole agricole, una chiesina minuscola accostata al cimitero che comunica un senso di pace.

Lontano la Sacra di S: Michele ci saluta e gli orti che straripano di tutti i colori catturano il nostro interesse. Senza accorgerci, seduti sul muretto a secco, lasciamo fiorire le confidenze, sulla vita presente e sul passato faticoso. E ammiro il senso di gratitudine che manifestano verso le persone che li hanno aiutati a riemergere, la forza di sopravvivere alle difficoltà di ogni giorno, la gioia semplice per la merenda condivisa.

La fontana ci regala un'acqua limpida per bere e rinfrescarci le membra. Il pomeriggio è volato in un attimo: è ora di rientrare.

Loro non finiscono più di ringraziare per il tempo passato insieme: esperienza da ripetere ancora ... Nel mio cuore si è dilatata la riconoscenza e la gioia per aver scoperto l'animo di queste persone, diventate più amiche.

Loro non sanno quanto mi hanno dato ...

(Settembre 2018)

In questo periodo di feste pasquali...

In questo periodo di feste pasquali, fra i credenti cristiani si è parlato molto di Gesù.

Mi è venuto da riflettere sui suoi ultimi tre anni, detti di “vita pubblica”.

Il racconto dei Vangeli ce lo descrive sempre in cammino sulle strade della Palestina e qualche volta ospitato da alcuni amici.

Una frase che lui stesso dice è: “Il Figlio dell’uomo non sa dove posare il capo”.

Mi è venuto da pensare che in quei tre anni di vita Gesù sia stato un “senza dimora”.

Anche già alla nascita: Betlemme, la fuga in Egitto…

(Aprile 2018)

...amicizia è anche questo.

In questo inverno attraversato da influenze e bronchiti varie, mi spiaceva che A. mancasse da qualche tempo dal laboratorio del cucito, così un giorno riuscii ad andarla a trovare.

Misi in borsa qualche...dono per dimostrarle che nel gruppo non l'avevamo dimenticata.

La sua gioia fu immensa e altrettanto la mia sorpresa quando, prima di lasciarla mi mise in mano un paccone grande, costituito da...assorbenti "ultra".

Fui contenta perchè ne avevo proprio bisogno ...amicizia è anche questo.

(Marzo 2018)

Al laboratorio di cucito, dove alcune persone ogni quindici giorni si attivano per fare riparazioni, a volte succedono cose un po' curiose...

Un nostro "opportunando" è arrivato con un paio di pantaloni che quasi quasi non era possibile riconoscerli come tali tanto erano a pezzi.

Insisteva perchè gli venissero aggiustati (affezionato?...). Le nostre "sarte" non sapevano come convincerlo che non era possibile.

Almerino era di passaggio ed è intervenuto in soccorso... dicendo che qualcuno aveva portato dei pantaloni in buono stato e forse ne avrebbe trovato un paio della sua misura. Allora sono incominciate le operazioni: paio per paio il nostro amico si chiudeva in bagno e usciva a fare il defilé.

Al termine della lunga procedura, è andato via soddisfatto con due paia di pantaloni in ottimo stato e portandosi via anche quelli vecchi, speriamo diretto a un cassonetto!

(Febbraio 2018)

Conosci uno più sfortunato di me? ...

Franca e Lilli raccontano…

Un nostro amico di Opportunanda che viene sovente a casa nostra per una bella “collaborazione”.

Da un po’ di tempo gli sono capitati parecchi guai: di salute, di pochissimo lavoro, di un’aggressione subita in strada nella quale gli hanno portato via il poco denaro che aveva guadagnato, insieme al cellulare e a tutti i documenti… Poi è riuscito a guadagnare 120 euro ed era tutto contento. Ma gli si è guastata la lavatrice e il decoder del televisore! E’ arrivato qui al colmo dell’angoscia e ha detto: “Conosci uno più sfortunato di me? Se è così… presentamelo!”

E intanto mi è venuto da ringraziare per la mia casa calda, per ogni cosa confortevole di cui è cosparsa la mia vita.

(Gennaio 2018)


Lilli racconta ...

Abitualmente mi sveglio molto presto (le tre, le quattro del mattino).

Dopo un buon caffè, mi do da fare per varie cosette, ma prima di ogni cosa do uno sguardo dalla finestra verso il corso dove abito perché mi piace vedere il risveglio della città.

Stamattina vicino ai cassonetti dell’immondizia c’era un giovane uomo che frugava in ognuno, richiudendoli poi con cura.

Poi se n’è andato con un bel sacchettino pieno. Con molta commozione, mi sono “avvicinata” a lui con il cuore augurandogli una buona giornata.

E intanto mi è venuto da ringraziare per la mia casa calda, per ogni cosa confortevole di cui è cosparsa la mia vita.

(Dicembre 2017)


... mi telefona un'amica: vieni con me ad Exilles?

Ieri sera ho avuto una piacevole sorpresa, mi telefona un'amica: vieni con me ad Exilles?

Nella borgata Cels c'è un incontro per conoscere la situazione degli immigrati in alta valle e pensare cosa si può fare per dare una mano a questi che vogliono passare il confine per la Francia.

Dopo 1 ora partiamo, io avevo declinato l'invito perchè guidare di notte non posso più. Cristina, 40 anni non ci vede molto, ma guida sicuro. Cels è un borgo di altri tempi, sembra un presepe, abitato da poche persone.

Con difficoltà, non conoscevamo esattamente l'ubicazione del Clapiè, che è una specie di osteria, arriviamo dai nostri amici Notav.

Entrando, mi sento subito a casa, anche se non c'ero mai stata: giovani tatuati e non, rasta e orecchini, ma con sorrisi accoglienti che dissipano l'imbarazzo dei miei 80 anni. Come sempre, sono la nonna.

A frotte, arrivano anche i francesi, allora per sedersi si ricupera anche la scala, alcuni siedono per terra. Ma si fa posto a tutti. Inizia lo scambio di informazioni con traduzioni alternate in francese ed italiano. La stazione di Bardonecchia sta divenendo il duplicato di Ventimiglia, ormai "sotto controllo". Ma qui gli africani non sanno del freddo e della neve che li aspetta. L'anno scorso a un senegalese hanno dovuto amputare i 2 piedi per congelamento.

Arrivano scalzi, vestiti da estate, senza conoscere i sentieri da percorrere, naturalmente i passeur li aspettano e in cambio di 300 o 400 euro li accompagnano nella traversata. Altrimenti incappano nella gendarmerie francese che li rispedisce alla zona di provenienza. Alcuni han già rifatto il tentativo più di una volta.

Si è attivata l'accoglienza fra i privati, dura qualche giorno in attesa di condizioni favorevoli.

La sala d'attesa della stazione chiude alle 9,30 e chi non ha alternativa dorme all'adiaccio".

Ognuno propone qualche soluzione per farli sentire meno soli, ma dobbiamo anche stare attenti a "non dare nell'occhio" altrimenti la "police" francese che ormai presidia anche la stazione ci blocca, per favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Si son fatte le 23 e salutiamo perchè la strada di ritorno ci ruba un'oretta ma mi resta in cuore la fiducia e la speranza in questi giovani che senza etichette e con molta serietà sanno riconoscere nei più poveri i loro fratelli.

Si sentono responsabili di ognuno. Ci rincontreremo fra 7 giorni.

Scusate,ma avevo bisogno di condividere.

Ciao mira

(Novembre 2017)


Mira racconta ...

Anche quest'anno la gita annuale di Opportunanda è stata a Celle, una minuscola frazione di montagna sopra Condove (To), mt.988.

La domenica 10 settembre i castagneti della mia valle guardavano incuriositi un pulmino di 30 persone che si inerpicava sulla stradina tutta curve che saliva su-su, fino alla chiesina sulla cima, che sta proprio di fronte alla Sacra di S:Michele.

Ci ha accolti un sole caldo e un panorama mozzafiato che si estendeva lungo tutta la vallata fino ai laghi di Avigliana, fino a Torino e la basilica di Superga ...

Ristorati dal caffe' dei thermos col quale ci hanno coccolati Carlo e Gabriella, ci attardavamo a chiacchierare e a goderci l'azzurro di questi ultimi giorni settembrini.

Giacomina ha faticato un bel po' a radunare...la nidiata nella "Stalla Rustica", dove Silvano e Mavi (una coppia di Valsusini) già si erano attrezzati per la proiezione del documentario sulle api.

Seduti sulle panche di legno, siamo stati coinvolti nell'organizzazione di questo mondo curioso e ... amico. Questi nugoli di insetti preziosissimi (oltre che per la produzione di miele, propoli e cera) per l'impollinazione dei frutteti e di una moltitudine di altri fiori. Se scomparissero le api nel giro di 4 o 5 anni (causa l'alterazione della catena naturale) verrebbe gravemente danneggiata anche la nostra vita.

E' stato bello che anche qualche opportunando abbia integrato con alcune informazioni. La pazienza e la determinazione di Almerino e company hanno "vinto la battaglia" di far arrivare il gas "evviva la fiamma"!! ... cucinandoci un pranzo luculliano.

Il grande pino in centro del cortile sembrava un po' una chioccia che proteggesse le varie tavolate che apprezzavano i manicaretti e ... l'amicizia.

Silvano e Mavi ci hanno chiesto molte notizie su Opportunanda e chissà ... forse ci verranno a trovare. Con chi ha voluto, abbiamo fatto un piccolo percorso ad anello sulla mulattiera dei boschi, poi ... si deve rientrare.

Appena saliti sul pulman...anche il cielo ci ha benedetti con ... una pioggia scrosciante che ha chiuso la giornata.

(Ottobre 2017)


... Non vi preoccupate, abbiamo pagato noi!

Da alcune persone che partecipano ai laboratori di Opportunanda parte l'invito per un pranzo nei dintorni di Castellamonte.

Decidiamo di partecipare e ci ritroviamo in 7 persone: 5 opportunandi e 2 volontari. Come operatori ci chiediamo se offrire noi il pranzo e decidiamo di pagarlo ai 5 opportunandi.

Partiamo verso le 11 con 2 vetture e raggiungiamo il ristorante "Oriente" verso la mezza. Ci viene servito un sontuoso pranzo composto da aperitivo, 7 antipasti, compresa la carne cruda, 2 primi, 1 secondo con contorno, frutta, dolce, caffè e pusa-caffè annaffiati con vino bianco o nero a scelta.

Rimpinzati di cose buone e gustose ci alziamo per pagare, ma veniamo subito bloccati da 2 opportunandi che ci dicono "Non vi preoccupate, abbiamo pagato noi!".

Dopo pranzo raggiungiamo il lago di Candia, dove sorseggiamo un bicchiere di Erbaluce di Caluso tranquillamente seduti in riva al lago.

Rimaniamo senza parole per quel bellissimo gesto che ci tocca al cuore e rientriamo con la voglia di ricambiare quanto prima.

(Settembre 2017)


... sulla tematica della gestione dell'aggressività e dei conflitti nei contesti di bassa soglia.

Il 1 marzo 2017, noi operatori e i ragazzi dei Servizio Civile abbiamo preso parte al seminario organizzato dal Gruppo Abele sulla tematica della gestione dell'aggressività e dei conflitti nei contesti di bassa soglia.

Sono intervenuti Marco Bertoluzzo (criminologo) e Ezio Farinetti (psicologo), i quali ci hanno fornito preziosi e profondi spunti di riflessione riguardanti situazioni complicate di conflitto, aggressività e violenza, facendo riferimento alle cause che possono generarli, resi ancor più chiari da un'iniziale prospettiva teorica sul tema per poi passare a un momento di confronto fra i partecipanti in cui ciascuno, in base alla realtà presso cui opera, ha avuto la possibilità di raccontare momenti complicati che l'operatore spesso vive.

Le domande che ciascuno di noi si è posto su come poter gestire la spinta aggressiva non sono poche, ma molte di queste hanno trovato risposta dalle parole dei relatori, i quali hanno sottolineato quanto importante sia prevenire a certe situazioni o, se si verificano, governarle, accompagnandole senza giudicarle.

E' senza dubbio stato un importante momento di formazione professionale che ciascuno di noi porterà nel proprio bagaglio.

Ciao buon lavoro!!

(Maggio 2017)


Lilli racconta ...

Una nostra amica che vive con una piccola pensioncina mensile, ogni anno a Natale e Pasqua vuole esprimerci la sua riconoscenza con uno splendido cestino di fiori.

Con l’avvicinarsi di queste feste pasquali abbiamo cercato di prevenirla dicendole: “Se spendi dei soldi per noi, ci fai veramente arrabbiare”!

Allora lei è arrivata con quaranta euro e ci ha detto: “Non voglio che vi arrabbiate, quindi date questa cifra ad Opportunanda”.

Ci piace raccontare questo aneddoto, perché è bello far conoscere quanto la vita di Opportunanda sia cosparsa di gesti di generosità veramente belli.

(Aprile 2017)

Lilli racconta ...

La settimana scorsa Almerino ed io abbiamo fatto una bella esperienza che mi piace condividere.

Siamo stati invitati da un vecchio amico a parlare di Opportunanda presso una parrocchia di Torino ad un gruppo anziani.

Erano presenti oltre trenta persone che hanno seguito con molta attenzione.

Nella prima mezz’ora io ho spiegato chi sono i senza-dimora e com’è nata e cresciuta Opportunanda e nella seconda mezz’ora Almerino ha raccontato tutte le attuali attività: Centro Diurno con i laboratori, Centro d’Ascolto con gli “accompagnamenti”, Convivenze guidate, alloggi in case popolari.

Al termine, le persone presenti ci hanno fatto delle domande che in alcuni casi dimostravano che avevano ben capito.

Ci siamo salutati con calore.

(Marzo 2017)

compleanni e ... Opportunanda

Quest’anno due “colonne” della nostra associazione, Giacomina e Almerino, compiono settant’anni.

Entrambi sono pieni di vita e d’iniziative e le loro giornate sono sempre… colme di Opportunanda!

La festa dei compleanni si celebra ogni mese, ma ognuno di noi e tutti insieme ci prepariamo a fare festa solenne per questi due personaggi insostituibili e cari a molti. Giacomina compie gli anni il 20 febbraio e quindi è bello segnalarlo nei “fatti e misfatti” di questo mese.

Il compleanno di Almerino sarà invece il 14 aprile, ma ci pare giusto segnalarlo già ora. Un’occasione per ringraziare entrambi da parte di tutti e augurare tutto il bene che meritano!

(Febbraio 2017)

... il più bel regalo che abbiamo ricevuto in questo Natale!

Da tempo seguiamo un giovane opportunando “accompagnandolo” per i vari suoi problemi e anche per aiutarlo ad organizzare la sua vita da quando ha l’alloggio in casa popolare.

Ogni tanto… arriva una sua telefonata: “Ho il frigo vuoto” e allora si va con lui a fare la spesa al supermercato e dal macellaio, facendo attenzione a cibi adatti al suo stato di salute un po’ difficile.

Con l’avvicinarsi del Natale, naturalmente abbiamo cercato di rallegrare la sua casa e… il suo frigo in vari modi. E’ venuto a pendersi i pacchi, ci siamo abbracciati, fatti gli auguri, dicendoci “arrivederci a dopo le feste”. Ma qualche giorno prima di Natale ci ha telefonato annunciandoci una sua visita.

E’ arrivato con una piccola “stella di Natale” in un bel vasetto in ceramica, facendoci tanti auguri. La STELLA rallegra la nostra finestra e ci ricorda che Opportunanda è anche questo.

Credo sia stato il più bel regalo che abbiamo ricevuto in questo Natale!

(Gennaio 2017)

Canto per tutte le età ...

L'insegnante di una quinta elementare della scuola che offre i locali ad Opportunanda per la cena di Natale ha parlato ai suoi allievi dell''Associazione e delle attività che si fanno a favore delle persone in difficoltà.

I ragazzi hanno preparato una serie di domande per cui è stato fissato un appuntamento in Associazione per avere le risposte direttamente dagli operatori. Così si sono presentati 22 ragazzi/e accompagnati dall'insegnante e dalla preside in un martedì pomeriggio, giorno in cui si svolge il laboratorio di canto.

Abbiamo risposto alle loro domande, a volte con difficoltà di comprensione in quanto sopraffatti dalle sonorità canore. Alle fine abbiamo offerto, sempre molto ospitali, dei biscotti ed una bibita, ma a questo punto i ragazzi, liberi dai loro compiti hanno chiesto se si potevano unire al gruppo di canto, visto che anche loro a scuola hanno canto come materia di studio.

Terminato il canto in corso e chiesto il permesso si sono uniti al gruppo. Avevano in testa una canzone sarda che stavano preparando a scuola, ma della quale non si avevano gli spartiti, per cui si è deciso di cantare "Io vagabondo" che tutti conoscevano.

Così le voci bianche, ma ad alto volume e di perfetta intonazione, si sono unite alle voci adulte dei partecipanti abituali al gruppo di canto, tra foto, selfie e filmati.

E' stato un momento piacevolissimo, finito tra gli applausi, di cui serberemo a lungo il ricordo.

(Dicembre 2016)

Mira racconta ...

Ieri al cucito eravamo poche: Vittoria, Carla, Pina ed io e avevamo poche riparazioni da fare. Ci siamo dedicate a preparare "asciughini " per la cucina. Stavo preparando un borsone di "robe varie" per Beniamino che fa i banchetti al "balun" e, se non mi fermava in tempo, includevo anche la borsa a fiori di Carla ...

Poi un ragazzo del Mali ci ha chiesto di riparargli un giaccone. Per ringraziarci ci ha detto: "Vi canto una canzone" e dall'alto palco dei suoi M:1,90 ha esordito: " la prima cosa bella che ho avuto dalla vita ..."

Era felice di poterci dare qualcosa, questo dicevano i suoi occhi che ridevano con un sorriso ... candido.

Mi sfilavano davanti agli occhi il procedere dei barconi stracolmi, il Mediterraneo che ingoia a decine gli esuli, i muri che vogliamo costruire per loro ...

(Novembre 2016)

LABORATORIO TEATRO E DINTORNI

Tra i vari "laboratori" di Opportunanda ce n'è uno particolarmente interessante: quello del teatro che va avanti da un paio di anni.

Lo scorso anno c'è stata anche un'esibizione pubblica con ottima affluenza di spettatori. Quest'anno, a causa di alcune defezioni, non è stato possibile nessun spettacolo, ma il laboratorio è comunque servito per creare nuove amicizie, cenare insieme, cucinare insieme, confronto su vari temi.

Insomma ... "LABORATORIO TEATRO E DINTORNI" ...

(Ottobre 2016)

dal diario del Centro Diurno:

" Mi sono spaccata i legamenti della gamba, cioè del ginocchio. Spero di guarire presto! Auguri per me. "

" Un saluto a tutti gli amici di Opportunanda, un abbraccio al gruppo teatro (mi raccomando, continuate le prove). Arrivederci al mio ritorno a ottobre."

" Opportunanda non è fare del bene. Opportunanda è fare la cosa GIUSTA! "

(Giugno 2016)

dal diario del Centro Diurno:

"Nella vita sorgono sempre dei problemi, sia grandi che piccoli. Quello che bisognerebbe fare è poter comunicare sempre, con assoluta calma e pazienza."

" Signore, concedici la serenità di accettare le cose che non possiamo cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso e la saggezza di conoscere la differenza. Oggi questa preghiera mi permette di andare avanti e rimanere pulito. "

(Maggio 2016)

dal diario del Centro Diurno:

"Il giorno comincia e finisce comunque, senza il nostro consenso. Non siamo padroni del tempo, solo padroni di dargli un senso..."

" I soldi finiscono, l'amicizia rimane nel rispettarsi..."

" Non stancarti mai di fare del bene... anche se ricevi male... Ti rimarrà comunque la soddisfazione di non essere come gli altri. "

(Aprile 2016)

dal diario del Centro Diurno:

"Dà a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita..."

" Nella vita sorgono sempre dei problemi. Che siano grandi o piccoli, quello che bisognerebbe fare è poter comunicare sempre, con assoluta calma e pazienza. Che voi siate una coppia, o che siate amici o parenti, non importa. Parlate e ascoltate sempre il problema di ognuno di voi: solo così potrete trovare una soluzione ai vostri problemi e trovare la vostra serenità.."

(Marzo 2016)

Al Centro Diurno c'è un quadernone dove ognuno può scrivere qualunque cosa gli faccia piacere esprimere.

Abbiamo copiato qualche pensiero:

- Opportunanda: una nuova famiglia per tutti noi. E stare insieme con tutte le persone.

- Ogni mattino vi è stata data la facoltà di scegliere come agire, fare, essere... Sii il meglio di ciò che sei.

- Una buona giornata a tutti. Che oggi sia una giornata solare per tutti. Tenete duro che prima o poi passerà.

- "Signore, concedici la serenità di accettare le cose che non possiamo cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso e la saggezza di conoscere la differenza." Oggi questa preghiera mi permette di andare avanti e rimanere pulito.

(Febbraio 2016)

Da anni la panettiera di ...

"Da anni la panettiera di Almerino offre pane a sufficienza per tutti i pranzi e le cene (compresa quella di Natale!) e sovente anche delle ottime pizze che i nostri amici … si contendono con l’acquolina in bocca. Prima di Natale, Almerino le ha consegnato gli auguri di Opportunanda ringraziandola di tutto. E lei, commossa, ha detto: “Ma per me è veramente una gioia ogni volta che consegno il mio piccolo dono!”"

"Lilli e Franca raccontano che in queste feste di Natale hanno ricevuto molte telefonate da parte di “Opportunandi”. Entrambe frequentano meno di un tempo per seri impedimenti, ma con molti è rimasto un legame profondo. Questo fa bene al cuore…, ma è anche un segno importante per conoscere Opportunanda."

(Gennaio 2016)

Non voglio essere ricompensato ...

Lilli e Franca raccontano...
Oggi è venuto a trovarci un nostro giovane "Opportunando" che seguiamo personalmente  e volevamo fargli un po' di auguri natalizi.. Era tutto soddisfatto perchè arrivava dalla convivenza di via Artom dove era andato a fare alcuni lavori di riparazione. "Non voglio essere ricompensato - ci ha detto - perchè ricevo tanto da Opportunanda ed è giusto e bello che io ricambi con il mio lavoro". E i suoi occhi celesti erano sorridenti e luminosi.

 

Un nostro amico condivideva un alloggio con altre sette persone, con tutte le difficoltà che questo comporta. Un giorno, tramite conoscenze comuni, viene messo in contatto con un filantropico personaggio della cultura piemontese che gli mette a disposizione una stanza del suo alloggio, con grande felicità dell'interessato. Purtroppo è solo una sistemazione temporanea, ma il nostro amico si sta godendo gli spazi che al momento ha a disposizione. Domani si vedrà...

(Dicembre 2015)

Siete sempre la mia seconda famiglia ...

"Una vita passata a leggere storie degli ultimi... Racconti di Jack London, Dickens, Engels, le canzoni di De André. Ci sono riuscito. Sono proprio bravo, eh?"

"Siete sempre la mia seconda famiglia. Con voi sto bene e rilassato. Continuate così."

(Novembre 2015)

Dal "diario" del Centro Diurno ...

"Grazie di esistere! Anche se continuo a pensare che per fare i volontari come voi bisogna essere matti !!!"

"E' vero che a volte esagero. E' che sono un po' nervoso, ma chi sbaglia impara. E io sono un po' stanco e un po' nervoso. Vi chiedo scusa di tutto."

"Da quando frequento Opportunanda sono cambiata molto. Sono molto contenta: è una grande famiglia."

"Sono venuto oggi per la prima volta e sono rimasto contento del vostro primo ricevimento. Spero che sia sempre così. Grazie infinite."

(Ottobre 2015)

... ma più forti per affrontare il tran tran della vita di tutti i giorni, grazie anche alla nostra amicizia.

Mercoledì scorso sono venute a trovarmi Pina e Vittoria, le due...colonne del laboratorio di cucito. Sono scese alla stazione di Avigliana dopo un po’ di peripezie (i treni valsusini sono sempre a sorpresa): arresto in galleria per guasto al treno, arrivo in ritardo su un binario che normalmente va verso Torino, per poco non le vedevo e me ne sarei tornata a casa senza di loro...

Che gioia sentirmi apostrofare “finalmente siamo arrivate”! e ciascuna col proprio pacchettino...

Ci siamo inoltrate subito sulla strada che si snoda nei verdi boschi verso la Sacra di S. Michele : tante curve in salita e un’aria frizzante che gareggiava col sole e il sereno del cielo. Avevamo tante cose da raccontarci: le...napoletanate di Pina e le saccenterie di Vittoria.

Mi sembravano due porcospini in lotta per il potere.

Ma ne ho ammirato la schiettezza. Dalla Sacra lo sguardo si estendeva fin verso i laghi, sulla valle tutta, fin quasi a Torino.

Che meraviglia! Abbiamo disteso la nostra tovaglia sul prato dietro l’antico cimitero dei monaci “non facciamo peccato”? L’appetito faceva si che tutto fosse ottimo, anche il caffè. Al ritorno siamo state a casa mia e abbiamo sgranato una.... marea di lavanda. Sgranando e sgranando ci siamo conosciute un po’ di più raccontandoci tanti aneddoti della nostra vita (tristi, allegri..o buffi).

Io temevo di aver sfruttato...il lavoro minorile invece: “sono stati i momenti più belli” ha sentenziato Vittoria, cancellando ogni mio senso di colpa.

Alla stazione ci siamo salutati con un po’ di rimpianto, ma più forti per affrontare il tran tran della vita di tutti i giorni, grazie anche alla nostra amicizia.

(Settembre 2015)

Ore 10: due scout ci aprono la porta della “Casa dell’amicizia”, mentre nella Avigliana Medioevale i nostri amici, seguono la visita guidata.

L’accordo era che Simone ed Elisa se ne sarebbero andati subito, dopo averci aperto la casa. Cominciamo a preparare antipasti: tomini, olive, prosciutto, e verdurine grigliate, seguiti da bistecche in carpione.

Mentre due pentoloni di acqua borbottano sul maxi-gas in attesa della pasta. La simpatia di Michele (Mea) conquista i due scout che decidono di restare con noi fino all’arrivo dei “52 magnifici” per aiutarci ... trasbordo di tutte le provviste (torte, bibite, sughi, bocce e palloni) sotto gli occhi stupiti dei vecchietti almesini seduti sulle panchine incuriositi da questi movimenti inusuali.

Cominciamo gli spostamenti di tavoli e panche in una zona ombreggiata di accogliente frescura. Per fortuna che ci sono le forze giovani: Simone, Stefano, Michele che solerti si caricano tutto sulla schiena per bypassare scale e cortili.

Finalmente è tutto pronto: tovaglie rosse, ginger e aranciate che mostrano tutti i loro colori allegri ... arrivano “i nostri”, sudati ma felici, che assaltano i punti acqua e i bagni.

Il pranzo, spartito in allegria è anche per festeggiare i due gemellini, che compiono ben sei anni.

Giacomina, Felicia e Gabriella hanno pensato a tutto e le candeline delle torte faticano a reggere all’arietta che le vorrebbe spegnere. Dopo il pranzo, apprezzato da tutti c’è chi si accoccola sui muretti, chi prende il sole (sui gradini della chiesa !?) chi fa crocchio per raccontarsi e scambiare... mentre il presidente si avventa sui pentoloni da lavare per renderli brillanti.

Almerino, da economo preciso, separa le stoviglie nostre da quelle della casa (7^ non rubare...).

Il gioco da bocce vede parecchi avventori ed anche il pallone vola nel grande “prato da calcio”. Attorno a un tavolo si gioca a carte (senza litigare)...

Il tempo passa in fretta “... si va già via”? ...

E dopo la merenda dolce, parecchi danno una mano per lasciare gli ambienti... quasi come li abbiamo trovati. Il pullman di Giachino ci sta aspettando in piazza.

Ci dobbiamo separare. Ma anche questa giornata ha accresciuto il calore dell’amicizia e il desiderio di stare insieme. Ognuno torna alla sua realtà feriale ma mi scalda il cuore rivedere gli occhi di gioia che ho visto in ognuno ...

Rientrata a casa devo anche aggiornarmi un po’ e accendo la tele: in Parlamento si stanno “menando “(non in senso metaforico)! traete voi le conclusioni ... (Luglio 2015)

Ad uno dei nostri Opportunandi era stata da poco assegnata la casa popolare per cui era alla ricerca di mobili per arredarla. Da un responsabile FCA è giunta in Associazione la segnalazione di una serie di mobili resisi disponibili in seguito ad un trasloco, corredati da foto descrittive.

L'interessato alla vista delle foto si è dichiarato disponibile a ritirare quasi tutti i mobili, ma come fare a trasportarli senza spendere? Ecco allora che subentra il grande affetto del responsabile FCA che si mette in gioco in prima persona.

Con la sua compagna noleggia a sue spese un grande furgone mette a disposizione un sabato mattina ed insieme si va a caricare e trasportare la mobilia da un posto all'altro che distavano quasi 20 Km.

Alle 14 l'operazione è terminata e tutti siamo contenti del risultato raggiunto e della soddisfazione di chi doveva arredare casa. (Giugno 2015)

Dai nostri operatori del Centro Diurno ...

Continua la raccolta dei pensieri degli Opportunandi sul Diario dell'Associazione.

- In particolare ci ha colpito questo pensiero di un giovane ragazzo camerunese (ne riporto un estratto facendo qualche correzione grammaticale): "I ricchi devono aiutare i poveri; è normale poichè siamo tutti fratelli. Noi non vogliamo rubare, non vogliamo rovinarci la vita.

Quindi dateci da fare, dateci un lavoro per stare tranquilli.

Ho visto che state facendo molto, avete creato un posto per chi non sa dove andare una volta alzato dal letto. Vi ringraziamo per quello che avete fatto, grazie di cuore. Vi dico solo questo, perchè sono giovane: dateci da fare, io voglio fare qualcosa e tutti hanno bisogno di fare qualcosa. Voi sapete che è bruttissimo stare senza fare nulla; è più di un anno che sono senza lavoro. Pensate: un giovane ragazzo come me, rimasto senza fare nulla, come fa per vivere? Come si mette qualche soldo in tasca? Dateci da fare, grazie."

- Il nostro barbiere di fiducia che normalmente taglia i capelli a titolo gratuito una volta a settimana, in previsione di un lungo periodo di assenza per lavoro, ha deciso di concentrare il servizio per tre giorni: alla fine era completamente stravolto, gli abbiamo chiesto se non si era preso un impegno troppo gravoso.

La sua risposta è stata: "No, perchè io mi diverto"! (Maggio 2015)

In questa calda primavera, rileggiamo uno scritto “invernale” di Mira che fa riflettere ...
Sto riemergendo da una brutta influenza che mi ha lasciato le ginocchia rotte e la testa vuota ...

Fuori c’è un vento gelido (cinque sotto zero…) e un cielo tetro, da neve che non può scendere.

Mi restano negli occhi e nel cuore i senzatetto che ho visto sovente a Porta Nuova, accovacciati sui cartoni, stretti a un cagnetto (unica amicizia che li riscaldi), qualche fagotto raffazzonato.

Riusciranno a sopravvivere all’inverno?

… E mi sento una privilegiata: termosifoni accesi, coperte buone e pasti caldi senza bisogno di fare la fila … e alcune amiche che vengono a chiedermi: ”Ti serve qualcosa”? (Aprile 2015)

Alex dal Kenya a Foggia per diventare dottore ...
Alex, partito dal Kenia nel 2006 e arrivato in Italia nel 2008, è stato ospite in una delle convivenze di Opportunanda fino al 2011.

Poi è partito per Foggia per iscriversi alla Facoltà di Scienza dell’Educazione dove si è laureato nel novembre del 2014. Leggete l'articolo del giornale locale che parla di lui, e' davvero una bella storia di impegno: tantissimi auguri ad Alex per il suo futuro personale e professionale. (Marzo 2015)

Un giorno, mentre stavo percorrendo via Sant’Anselmo ...
Giovanni, operatore di Opportunanda, racconta:

Un giorno, mentre stavo percorrendo via Sant’Anselmo in moto, a pochi metri da Opportunanda, l’autista di uno dei camioncini che raccolgono la carta inizia a suonarmi. Guardo nello specchietto e lo riconosco: è M. che, inserito in una borsa lavoro in una cooperativa che gestisce il servizio di raccolta carta, si sbraccia per salutarmi. M. è una delle persone inserite in una nostra convivenza e proprio la sera prima, nel nostro alloggio, mi raccontava quanto gli piacesse quel lavoro.

E’ stato bello vederlo all’opera ed entrare tutto orgoglioso nel nostro Centro d’Ascolto per salutare Almerino e Vittoria. (Febbraio 2015)

Ma non si tratta solo di aiuti in denaro ...
Opportunanda sta in piedi grazie in gran parte agli aiuti di tante persone che “capiscono” e collaborano. Ma non si tratta solo di aiuti in denaro. Una cosa molto particolare sono alcuni doni in generi alimentari cucinati.

Da anni c’è il ragù che accompagna gli agnolotti per la grande cena del Natale che quest’anno ha avuto la partecipazione di centosessanta persone. Da alcuni anni una nostra amica, cuoce sughi e carne (quest’anno erano quattordici grossi contenitori di spezzatino). Un altro volontario, ricevuto in dono un dolce al cioccolato ha mobilitato tutta la famiglia per trasformare il dolce in tanti piccoli cioccolatini che sono stati distribuiti ai centosessanta convitati.

E tutti ci siamo detti che mentre cucinavamo eravamo veramente felici.

(Gennaio 2015)

Anche il fante di cuori e la donna di quadri, abbandonati sul tavolino ci guardavano commossi...
Lo scorso mercoledì ero alle Molinette per fare degli esami e ho deciso che non sarei tornata a Condove  per ridiscendere ad  Opportunanda alle 16.
Sandra mi ha ospitata per il pranzo e alle 14 mi sono incamminata per il cucito.
Ero un po’ triste perchè il pensiero che non continuerò il laboratorio del cucito mi faceva soffrire.
È un po’ come quando interrompi un amore: razionalmente capisci che devi troncare, contemporaneamente il cuore piange...
Anche il freddo pungente mi entrava nelle ossa, quando...ho visto di lontano una lunga figura che si sbracciava per salutarmi: era E. che mi dava il benvenuto: “Come mai sei qua, così presto?..”
E prendendomi sottobraccio rideva, contento di avermi incontrato.
Dopo aver girovagato un  po’ per Sansalvario (quelli che incontravamo  ci salutavano con simpatia e una punta di curiosità).
“Perchè non ci fermiamo in questo dehor, io vengo sempre a pulire, mi conoscono e oltretutto  a quest’ora il bar è chiuso.
Giochi a carte con me?” Ci siamo seduti di fronte e lui ha tirato fuori il mazzo di carte come fosse la cosa più naturale del mondo.
“Le porto sempre con me, mi fanno compagnia. Sai giocare a scopa, a rubamazzetto?”
“So soltanto giocare all’asino”.   
“Va bene, me lo insegni...”
Poi ... Più che giocare all’asino, mi ha fatto entrare nella sua vita. Da quando era piccolo, a quando aveva trovato lavoro, agli amori non corrisposti, poi il tentativo di sopravvivere chiedendo aiuto alla droga ...”ma ora non più, ora bevo soltanto per avere qualche momento di piacere ... mi accontento di poco ... ho qualche fratello ma i nipoti me li tengono lontani perchè io sono quello che beve ... i veri amici li ho ad Opportunanda...”.
Anche il fante di cuori e la donna di quadri, abbandonati sul tavolino ci guardavano commossi ... e a me quasi dispiaceva che si fossero fatte le quattro ... anche se ero intirizzita dall’umido... (Dicembre 2014)

... "ti andrebbe una sigaretta?" …
Un utente di Opportunanda, che ogni mattina è presente in associazione, che può godere di una pensione minima e che non fuma ma che capisce la voglia di chi non può comperarsi un pacchetto di sigarette, ogni settimana ne acquista un pacchetto che giornalmente ha incominciato ad offrire a chi ritiene più bisognoso.

Ha iniziato chiamando una persona e chiedendogli: "ti andrebbe una sigaretta?"

Ma ora non deve più fare nulla, perché ogni mattina ha qualche persona che lo viene a salutare e che timidamente gli chiede: "per caso, avresti mica una sigaretta?" Ed entrambi si sentono meno soli.

La nuova gestione del Centro Diurno sembra dare buoni risultati con la nascita dei nuovi "laboratori". Pare che ci sia una soddisfazione generale, sia da parte degli utenti che degli operatori. Come già comunicato il numero di gennaio del nostro notiziario FATTI E PAROLE sarà dedicato interamente a questo argomento, quindi rimandiamo tutte le notizie ad allora. (Novembre 2014)

... “Prendi – gli ha detto – io ne ho uno in più”…
Un piccolo servizio che Opportunanda offre ai suoi ospiti è la possibilità di ricaricare i telefoni cellulari. Qualche giorno fa però è successo uno spiacevole inconveniente: un cellulare è scomparso con grave disappunto del proprietario. Ma la simpatica generosità e solidarietà di E. ha sdrammatizzato il momento. “Prendi – gli ha detto – io ne ho uno in più”. E , tirato fuori di tasca un telefonino, gliel’ha prontamente regalato.

Da qualche mese a Opportunanda si riflette sul progetto di rinnovamento del Centro Diurno. Alla ripresa, dopo la chiusura del mese di agosto, si è iniziata la fase sperimentale del nuovo programma che terminerà il 20 ottobre quando si darà corso ai laboratori giornalieri. Dedicheremo il numero di gennaio del nostro Notiziario FATTI E PAROLE a questa importante novità. (Ottobre 2014)


... e tutto si è risolto in un reciproco abbraccio… ...
A una nostra volontaria è successo un episodio che mi piace segnalare. Quasi ogni giorno nella “pausa caffè” nelle ore di lavoro incontrava una “nomade” che allungava la mano per chiedere un aiuto.

La nostra amica ogni volta le offriva un caffè o qualche altra cosa che potesse farle piacere e si era instaurato fra loro un grazioso rapporto. Da molto tempo, però, non l’aveva più incontrata, mentre un mattino si è trovata circondata da quattro o cinque ragazzotti che volevano carpirle il portafoglio o addirittura la borsa.

La nostra amica, assai spaventata non sapeva come difendersi, ma improvvisamente è ricomparsa la vecchia signora che ha chiamato i ragazzi dicendo loro di non importunare perché si trattava di una sua amica…

E tutto si è risolto in un reciproco abbraccio… (Settembre 2014)


... tradizionale gita al Lago Sereno ...
Il 14 giugno si è svolta l'ormai tradizionale gita al Lago Sereno nel comune di Lessolo. E' stata una bella festa, allietata anche dal fatto che Andrea e Alessandro, i due gemelli che l'Associazione segue fin dalla nascita, proprio quel giorno compivano 8 anni. Sono stati festeggiati con due torte, ognuna dotata di 8 candeline ed hanno avuto in regalo una scatola di costruzioni Lego, tra canti e battimani.

La giornata è passata in fretta, ed al ritorno ognuno pensava ad una prossima meta di gita, denari permettendo, naturalmente! (Luglio 2014)


... Qualsiasi decisione, anche sbagliata, è meglio di una non decisione ...
La saggezza di Sergio è sempre simpatica! Oggi ci ha detto: “Qualsiasi decisione, anche sbagliata, è meglio di una non decisione”.

Il nostro amico E. riesce sempre a sorprendere con le sue battute. Stamattina ha incontrato Giacomina per strada che andava di premura e quindi gli ha detto: “Non ho tempo, ho appena finito una riunione e sto andando a un’altra”. Ed E. le ha risposto: “No, Giacomina, non dovresti fare più di due riunioni al mese”! (Giugno 2014)


Pasquetta: un momento, un attimo di amicizia ...
Il lunedì dell'Angelo, usato come tradizione per fare la prima uscita fuori porta, la prima scampagnata dell'anno, quanti ricordi della mia giovinezza. Erano bei tempi, oggi per me la vita è cambiata, si è trasformata in quella vita che quando ero giovane odiavo. Il così detto tran-tran. Il vivere normalmente.
Oggi è una vita fatta di piccole cose, del giorno dopo giorno, costellate di grandi affetti, amicizie che danno alla mia vita quel senso che la rende sopportabile. In questi giorni di crisi, in cui si fa molta fatica a vivere, a mantenere, una dignità vissuta nella semplicità acqua e sapone, l'associazione Opportunanda è un elemento fondamentale, con cui condivido vari momenti della mia vita.
Un momento tra i momenti: Pasquetta è uno di questi, insieme a tutti quanti è stato un momento di grande gioia e soddisfazione.
Pasquetta è stata una giornata piovosa, grigia, fredda, quasi autunnale, ma con un appuntamento che non mi sarei mai perso, da lungo aspettato.
L'associazione aveva organizzato un pranzo, con i volontari, gli amici e i collaboratori che con il loro contributo danno un volto, un'anima, e fanno sì che tutto funzioni per il verso giusto nel raggiungimento di obiettivi e valori comuni dell'associazione. Che cosa migliore che condividere un pranzo?

Pasquetta: la preparazione.
Cosa c'è di più bello che preparare un pranzo tutti insieme? Avendo come obiettivo mangiare, divorare, strafoccare, sganasciare, tutti insieme, nella totale convivialità ed allegria.
Trovandosi tra amici, dove ci si conosce, dove ci si scambiano le idee, i valori, le esperienze, sia positive che negative in continua evoluzione dell'associazione, e di conseguenza della propria vita:
è il massimo, no?
E il massimo è stato.

Ci si è trovati al mattino presto, insieme, per realizzare e condividere un momento di unione, per preparare tutti insieme il pranzo, distribuendoci i vari compiti e le cose da fare, per dare un volto, un'anima al pranzo: dagli antipasti, alla macedonia a base di fragile, passando per le tagliatelle al ragù e l’agnello al forno, per concludere con la splendida Pastiera Napoletana di Tina e la torta al limone di Felicia.
In un crescendo di laboriosità e di collaborazione, dove ognuno dava il proprio contributo nella preparazione, a tagliare, spalmare, cuocere, preparare, creare i vari piatti, preparare tavola, con semplicità, e tanta voglia di stare insieme, in allegria, voglia di vivere, di dare un senso, un valore, un significato alla giornata.

Dire, fare, mangiare: sembra un gioco della mia infanzia, ma questi erano gli ingredienti del lunedì di Pasqua; l'essere insieme, condividere, collaborare, creare, sono stati gli elementi fondamentali per far sì le cose funzionassero per il verso giusto. Tutto questo funziona non solo nelle piccole cose, ma a tutti i livelli dell'esperienza umana.
Certo, non siamo tutti uguali, ma questo non ci ha fermato, anzi, ha creato quei momenti che hanno fatto sìche si creasse una bella atmosfera, di gioia, e allegra confusione, che è poi durata tutta la giornata, creando alla fine un pranzo perfetto.

Ma la cosa più importante della giornata è stato, alla fine, uscire soddisfatti, sazi, allegri, sapendo di aver contribuito alla sua realizzazione. Tornando a casa con un ricordo positivo in più, un'amicizia consolidata, rendendoci più consapevoli di noi stessi, delle nostre capacità, sapendo di aver dato del proprio meglio, aver fatto la cosa giusta con il proprio piccolo grande contributo, a far sì che tutto andasse per il verso giusto. E il non aver avanzato nulla ne è la prova.
Mi sembra così di aver posto un mattoncino in più, nella costruzione, nel consolidamento della propria vita; un’esperienza che ci rende più forti, e consapevoli di aver fatto la cosa migliore. L'obbiettivo di Opportunanda è stato raggiunto, dare opportunità, dare strumenti non solo materiali; il suo scopo e l’obbiettivo si fonda su valori di vita e di riferimento di cui noi siamo i portatori, e referenti, partendo dal presupposto che ognuno di noi è un patrimonio comune. Crescere insieme evolvendo in qualcosa, oggi di più di ieri. (Maggio 2014)


Signora, mi può abbracciare? ...
Mercoledì sera, di ritorno dal laboratorio di cucito e diretta alla stazione, passavo attraverso i crocchi di ragazzi (magrebini, senegalesi, albanesi presenti numerosi nelle vie di San Salvario) e, come ogni mercoledì, attraversavo chiedendo permesso.
Parecchi mi conoscono già, perché qualche volta distribuisco cioccolatini …
Da uno di questi gruppi si stacca una ragazzina e mi chiede: “Signora, mi può abbracciare?”.
Un po’ sorpresa mi faccio ripetere la richiesta e poi l’abbraccio per qualche secondo, convinta di darle l’affetto di cui aveva bisogno.
“Grazie, Signora, mi piacciono tanto le vecchiette”
.
“E a me piacciono tanto le ragazzine come te”, rispondo, e poi corro via perché il treno non aspetta. Ma svoltato l’angolo, mi sorge un sospetto e metto la mano in tasca per controllare se il portamonete era ancora lì.
Stava tranquillo in fondo alla mia saccoccia e mi sono sentita un po’ in colpa per i miei sospetti …
Forse era proprio solo bisogno di tenerezza, ma a scanso di equivoci d’ora in avanti sistemerò diversamente i miei soldi … continuando ad abbracciare chi me lo chiede. (Aprile 2014)

Franca racconta ...
Un mercoledì pomeriggio durante i laboratori abbiamo avuto ad Opportunanda la visita di alcuni ragazzi disabili lievi di una cooperativa di Settimo torinese.
Dopo aver coinvolto i bambini delle elementari e della materna per la raccolta di gomitoli di lana, avevano confezionato tante sciarpe che volevano offrire di persona a chi ne avesse bisogno.
Con Almerino li abbiamo accolti, presentato l’associazione, fatto un po’ di merenda, mentre loro ci consegnavano un grosso cestone pieno di sciarpe multicolori.
La vivacità di questi colori e dei loro visi felici, oltre a farci apprezzare l’ottimo lavoro delle operatrici ci ha colmato di emozione e ha fatto felici molti nostri opportunandi che subito hanno indossato tutte le nuove sciarpe, dando una nota di “colore” e di “calore” del tutto nuova (Marzo 2014)


Porte aperte e ... barbe …
Al Laboratorio di Cucito, sedute intorno al tavolo sentivamo la corrente d’aria e qualcuna mi ha pregato di cercare di chiudere almeno una porta. Il tentativo di tenere chiusa quella d’ingresso è fallito ripetute volte, allora sono andata a pregare chi stava preparando la cena di chiudere quella che dalla cucina va in cortile. Ma Giacomina ben presto è venuta a dire che non potevano resistere il caldo dei fornelli. “Mi spiace – ha aggiunto – ma non possiamo nemmeno chiudere la porta che dà sulla sala, perché la porta non c’è”…

I mercoledì pomeriggio quando Opportunanda è aperta per i laboratori, c’è sempre da osservare qualche cosa di significativo. Mercoledì scorso, passavo davanti ai bagni e ho visto un giovane davanti allo specchio con la faccia insaponata che si faceva la barba. Oltre ai vari pensieri che mi sono venuti in mente, mi è anche venuto da pormi un po’ umoristicamente la domanda: “Ma perché tanti si ostinano a chiamarli “barboni”? (Febbraio 2014)


Flash dal Centro Diurno…

Al Centro Diurno, a Sergio qualcuno ha l'abitudine di chiedere di passargli la sigaretta prima della fine. L'altra mattina ne ha passata una a E. con proprio solo più due millimetri da fumare. Ma la battuta di Sergio ha divertito tutti i presenti: "Come vedi, la mia generosità non ha limiti"!

Adriana, volontaria ogni mercoledì al Centro Diurno, vede settimanalmente un giovane straniero che cerca con fatica d'imparare qualche parola di Italiano. Al momento di chiedere il latte, un giorno ha detto "mucca". E da allora ogni settimana con un sorriso d'intesa Adriana gli porge il bicchiere dicendo "mucca"... (Gennaio 2014)


Franca, che alla festa di Opportunanda era al banco delle torte, racconta…
P., nostra fedele del laboratorio di cucito, s’informa: “Ma le avete fatte tutte voi queste torte? Io ho casa e avrei potuto prepararne qualcuna anch’io”. Se permetti, le rispondo, te ne regalo una. “Che bello, grazie”. Poi, dopo un momento aggiunge: “Facciamo così, io la prendo e poi la restituisco e tu fai conto che sia il mio contributo”.

Entra un ragazzo e chiede delle calze, mostrando i suoi piedi… Gli dico che non ne abbiamo, ma che può fermarsi per mangiare. Alla fine ritorna e gli brillano gli occhi guardando le torte. “Ne gradisci una?”, gli dico. “Potrei avere una torta tutta per me?” “Certo, sceglila”. Sceglie, poi si volta e mi abbraccia felice.

Una persona che stava uscendo, sentito il discorso del ragazzo, lo lascia uscire e mi dice: “Io non posso mangiare dolci, ma faccio un’offerta a Opportunanda per la torta che hai regalato al ragazzo e sono felice per lui”. (Dicembre 2013)

Da una mail di Mira ...
Il laboratorio di cucito mi pare giri abbastanza bene, c'è sempre qualche nuova arrivata e qualcuno che si perde: ma soprattutto oltre che a "menare l'ago"ci si scambiano le confidenze. Ci si confronta sui problemi attuali, c'è fin troppa animazione.

Non ci si annoia.

Ora poi che ci avviciniamo alla data del banchetto di novembre-dicembre, oltre che a fare riparazioni si comincia a pensare a qualche idea di oggettini da mettere in vendita. Salutiamo chi è di passaggio, prendiamo "ordinazioni" sui capi da riparare, annotiamo le misure a cui riferirsi per le tende, beviamo insieme il caffè .. e ci facciamo pure tante risate ...

Peccato che sovente la mia testa vada in tilt e allora mi arrabbio con la macchina da cucire a cui non riesco ad infilare l'ago, accorcio i pantaloni troppo, costringendo il destinatario a vestirsi "alla ridolini", oppure restituisco il capo lasciatoci, ad una persona differente dal proprietario, (per fortuna riusciamo sempre con la collaborazione di tutte a rimediare ai guai che combino).

Una volta lasciai il lavoro da fare a casa ad una di noi che si era offerta: si trattava di babbucce da notte: (lana, ferri, modellospeciale) ... sono spariti lana, ferri, modello speciale, ma sopratutto è sparita la lavorante. Che ne sarà stato della nostra amica? Impossibile rintracciarla. (Novembre 2013)

Nel gruppo di donne, di cui faccio parte, avevamo fatto una raccolta di fondi per pagare il viaggio della figlia ventenne di una di noi che voleva fare un mese di volontariato in Africa.
Abbiamo ricevuto questa risposta:
"… Ci tengo molto a ringraziarvi per il prezioso contributo che mi avete offerto affinché io potessi realizzare il mio viaggio in Africa. Purtroppo per una serie di intoppi, questa estate non sono riuscita a coronare il mio sogno, che comunque non intendo abbandonare. Fortunatamente l’anno scorso e durante i mesi estivi ho lavorato e sono riuscita a mettere da parte la somma che mi occorreva. Desidererei quindi potervi restituire i soldi che così gentilmente mi avete offerto, non penso di averne più la necessità: ritengo invece ci siano persone più bisognose di me alle quali questo aiuto potrebbe servire. Affido a voi quindi la scelta dell’utilizzo di tale somma. Ancora grazie mille! Riempie sempre il cuore di gioia sapere di poter contare sull’aiuto di qualcuno."
Naturalmente, la somma è stata versata a Opportunanda. (Ottobre 2013)


Da una mail di Mira ...
Giovedì scorso, dopo telefonate, ritelefonate, disdette, treni annullati, una piccola… delegazione del “Laboratorio di cucito” è riuscita ad incontrarsi: sono venute in due a trovarmi in Valsusa per una giornata di fresco.
Con la mia “trappolina” sono andata a prelevarle alla stazione e le ho viste… saltare dal predellino insieme a Potato, il cagnetto di M., il quale aveva causato problemi in treno con l’arcigna controllora. “Ho diritto a viaggiare con l’accompagnatore”, diceva M.. ! Quello è un cane, non un accompagnatore”, diceva la controllora che ha preteso € 6,50!
Siamo partite subito per Prarotto, piene di entusiasmo: verde, fiori, fresco, le borgate, le mucche, persino il mio modo di guidare! Ci siamo fermate a consumare il pranzetto fresco che avevo portato e abbiamo concluso con una sigaretta.
Poi M. è ripartita ed è rimasta con me P. Una piccola merenda all’ombra del fico, poi P. mi ha tolto una spina e io le ho schiacciato tre punti neri (amicizia è anche questo, no?). Intanto ci raccontavamo un po’ della nostra vita: amori, dolori…
Stavamo così bene insieme che per poco P. non perdeva il treno.
E quando è partita, ho sentito il bisogno di ringraziare Dio per avermi fatto conoscere tanti di questi suoi figli prediletti… (Settembre 2013)


Una “tradizione” carina
Le feste e le gite sono momenti importanti per l’Associazione Opportunanda, ma una delle gite più significative è quella che si ripete ormai da parecchi anni: la grigliata al Lago Sereno, nel Canavese.
Si tratta di un laghetto di pesca sportiva dove c’è possibilità di mangiare seduti a tavola in riva al lago sotto una tettoia che ripara da eventuali piogge. C’è anche un piccolo parco giochi per i bambini e un gioco da bocce per gli adulti. Anche quest’anno ci siamo dati da fare in parecchi: una volontaria ha pagato il pulmann, altre due – come ogni anno – hanno offerto la carne per la grigliata, un abbondante antipasto e una bella macedonia, un gruppo di amici valdostani e canavesani hanno offerto il lavoro per grigliare e preparare ogni cosa. In mattinata è stata organizzata la visita al Forte di Bard che è piaciuta molto a tutti.
“Sereno” non è stato solo il lago, ma tutta la giornata, trascorsa in armonia e vera serenità, espressa con canti e chiacchierate, insieme alla gioia di una bella… mangiata! (Luglio 2013)


Al Centro Diurno c’è una piccola libreria chiusa in una vetrata che viene usata come “bacheca” per i vari avvisi.
Da un po’ di tempo è stato esposto uno scritto intitolato:

AMICO BIANCO
Io quando piccolo nero,
quando diventato grande nero,
quando arrabbiato nero,
quando paura nero.
Ma tu amico bianco,
tu quando nato rosa,
quando diventato grande bianco,
quando arrabbiato rosso,
quando ammalato giallo,
quando paura verde,
quando morire viola,
ma allora amico bianco perché
chiamare me di
colore?
(Giugno 2013)


Gli episodi di solidarietà si moltiplicano fra gli amici di Opportunanda.
Una persona con grosse difficoltà di salute aveva bisogno di un oculista e dei nuovi occhiali. Ci siamo attivati e abbiamo raccolto la cifra sufficiente per pagare la visita e gli occhiali. In questo modo la persona potrà trovare più facilmente un lavoro. (Maggio 2013)

Mercoledì scorso c’è stata una novità molto carina.
Sono venuti a visitare Opportunanda dodici ragazzini di prima media appena reduci della Cresima in una parrocchia torinese dove viene venduto il giornale Scarp de tenis.
Dopo aver visto il laboratorio di cucito e in cucina i preparativi per la cena, seduti intorno a un tavolo hanno fatto domande a Franca e Almerino che hanno raccontato loro le varie attività di Opportunanda. (Maggio 2013)


Al termine dell’anno di Servizio Civile a Opportunanda, Sabrina e Andrea scrivono …

2 aprile 2012. Ricordo ancora perfettamente quel giorno, il primo al Centro Diurno. Me ne stavo in un angolo in fondo alla sala ad osservare. Poi, giorno dopo giorno, quel mondo che da lontano faceva paura si è rivelato una fonte di arricchimento, personale e professionale. Ogni persona che ha “varcato la soglia” mi ha lasciato qualcosa: uno sguardo, un sorriso, una parola. Nonostante non sia stata semplice, è stata un’importante esperienza di crescita che porterò sempre con me. Sabrina.

Mi dicono che dovrei scrivere una decina di righe, parlare un po' della mia esperienza di servizio civile. Subito penso: dieci righe?! siamo matti?! non saprò mai come riempirle! Poi mentre cerco di buttar giù qualcosa mi si accavallano nella testa centinaia di pensieri e subito dieci righe diventano poche. Troppo poche per parlare delle tantissime persone che ho conosciuto, degli utenti e dei volontari, degli incontri e degli scontri avvenuti in quest'anno. Un anno vissuto "pericolosamente", ogni giorno in mezzo a circa 250 persone affamate, molto spesso arrabbiate, sempre desiderose di esprimersi, di essere accolte e ascoltate. Per me, per natura piuttosto timido, è stata una bella botta trovarsi insieme a tutta questa gente, e tutta assieme; riuscire a destreggiarsi tra una richiesta e l'altra, e a volte divincolarsi da qualcuno troppo "chiacchierone". Fortunatamente non ero solo, ed è soprattutto grazie a colleghi e volontari, al confronto quotidiano con ognuno di loro, se sono arrivato a questo punto, alla fine di questa esperienza, non solo illeso, ma arricchito (e forse anche un po' meno timido di un anno fa). Altro ancora ci sarebbe da dire, sulle cene, le feste, le gite, i laboratori, il gruppo di canto, e ancora sugli imprevisti, sulle tubature rotte, i bagni allagati, le piccoli e grandi "catastrofi" avvenute, ma le dieci righe sono finite, rimane solo un po' di spazio per salutare e ringraziare tutti! Andrea.
(Aprile 2013)


Almerino è ormai il prezioso “tuttofare” di Opportunanda! Soprattutto, con la sua Multipla trasporta carichi enormi, dal Banco Alimentare, agli acquisti per il Centro Diurno, a tante persone…
Ma nello scorso inverno ha superato se stesso!
Andando a sgombrare una casa (cosa che gli capita di tanto in tanto…) ha trovato una bella provvista di legna per il caminetto e ricordando che uno dei nostri Opportunandi si riscalda con la stufa a legna, Almerino ha caricato la sua macchina ed è andato a recapitare la legna a casa del nostro amico. (Marzo 2013)

Da una mail di Mira…:
“Il laboratorio di cucito di mercoledì scorso è andato bene. Carla conduceva bene la conversazione, insistendo sul non giudicare, pensando che lei stessa se non avesse ricevuto tutti gli aiuti avrebbe potuto fare una brutta fine!
Si parlava di A., di ventidue anni, con tre figli che le verranno tolti, senza compagno, senza casa… e di M. donna islamica che sta facendo un ciclo di chemio in seguito a un intervento per un tumore alla testa e che spera di sopravvivere finchè saranno cresciuti i suoi due figli…
E intanto, mentre cercavo di riparare un enorme paio di pantaloni, dovevo trattare con gentilezza un nuovo arrivato che voleva due cuscini per il suo cane, ma che fossero ovali altrimenti il cucciolo non poteva dormire…” (Marzo 2013)


Il Centro Diurno al mattino tenta di osservare alcuni orari. Terminata la distribuzione delle colazioni che affolla la sala, alle dieci vengono distribuiti i giochi per un aiuto a passare la mattinata: carte da gioco, dama.
Qualche giorno fa un assiduo frequentatore ha detto a Giovanni: “Per favore, in via del tutto eccezionale, potresti darmi le carte sette minuti prima dell’orario stabilito?”… (Febbraio 2013)

A proposito del Centro Diurno, però, si sta riflettendo su un rinnovamento dell’organizzazione delle mattinate, perché l’affollamento (si è arrivati ad oltre duecentocinquanta presenze) crea grossi problemi sia di organizzazione che di spesa. (Febbraio 2013)

Il nostro operatore Giovanni ha avuto un incidente che gli ha lasciato “un occhio nero” per parecchio tempo. Uno dei nostri opportunandi gli ha offerto un generoso aiuto: “Se hai bisogno di… sistemare qualcuno, dimmelo e io ti aiuto volentieri…” (Febbraio 2013)


Mercoledì scorso non stavo tanto bene e poiché sentivo il bisogno di sospendere un momento il cucito per sedermi un po’ più comoda, sono andata nella saletta dei computer e mi sono seduta su una di quelle belle sedie, al buio.
Dopo un momento è entrata C. e le ho detto: “Non spaventarti, mi sono seduta qui perché non stavo tanto bene”.
Immediatamente mi ha avvicinato un’altra sedia, è andata a cercare un foglio di carta perché potessi appoggiare i piedi sulla sedia, poi ha arrotolato una sua sciarpa e un maglione: “Sono puliti, mettili dietro la testa”, mi ha detto.
Inutile dire che il mio cuore si è riempito di commozione. (Gennaio 2013)

Mercoledì sera si sono presentati all’ora di cena due giovani che non conoscevamo ancora. “Noi abbiamo già mangiato” hanno detto “ma vogliamo vedere come si mangia qui”!… (Gennaio 2013)

Come ogni anno, un’amica di Lilli e Franca arriva con una busta di denaro. Poiché vive di una piccolissima pensione, mette da parte tutto quello che riesce e a Natale, ricevuto l’appello annuale che ogni anno Lilli e Franca mandano ai loro amici, è arrivata con una cifra (sessanta euro) che ci ha fatto ricordare l’episodio del Vangelo dell’”obolo della vedova” che “aveva dato tutto quello che aveva”. (Gennaio 2013)


Oggi all’incontro del gruppo donne ho avuto una sorpresa molto bella. Il figlio diciottenne di una di noi aveva ricevuto in regalo per il prossimo Natale la somma di € 200.
Invece di spenderla per sè, ha deciso di mandarcene la metà per Opportunanda e così la sua mamma ci ha consegnato commossa 100 Euro.
E commosse lo eravamo proprio tutte! (Dicembre 2012)

In questo periodo natalizio la casa di Lilli e Franca, in seguito alla lettera-appello spedita a tanti amici, si sta riempiendo delle cose più varie: indumenti, coperte, lenzuola, generi alimentari (anche già cotti), caffè, panettoni, cioccolatini, miele, oggetti per la casa, libri…e anche tanti bei soldini.
C’è il cuore di molte persone che hanno “capito” e che, nonostante la crisi che tocca un po’ tutti, pensano a chi ha maggiori difficoltà.
E così il nostro cuore esulta. (Dicembre 2012)

Un nostro amico pittore da alcuni anni dipinge appositamente dei quadretti per gli opportunandi che mettono su casa.
Almerino ne ha regalato uno a Sergio, la nostra “colonna” del Centro Diurno, il quale l’ha molto gradito, perché – ha detto – un quadro rallegra lo spirito. (Dicembre 2012)

Come ogni inverno, si sta scatenando l’influenza e così Carla si è trovata da sola a gestire il Laboratorio di cucito.
Il bel gruppetto intorno al tavolo si è dato da fare per qualche riparazione e per confezionare piccoli manufatti già per una futura esposizione.
E intanto c’era una conversazione amichevole e confidenziale che ha molto consolidato il gruppo. (Dicembre 2012)


Martedì mattina al Centro Diurno due o tre dei nostri “Opportunandi” più affezionati commentavano il fatto che uno di loro era stato arrestato ed era in carcere.
Qualcuno è riuscito a procurarsi un codice penale e insieme lo sfogliavano per capire l’entità della pena e il conseguente periodo di detenzione e la loro ricerca era colma di solidarietà. (Novembre 2012)

Il Centro Diurno ogni mattina si va sempre più affollando di faccini di colore. La realtà dell’immigrazione dal sud del mondo si è ormai introdotta anche ad Opportunanda portando un’infinità di problemi nuovi.
E mentre le lunghe mani si sporgono per ricevere il bicchiere di latte e di caffè per la colazione del mattino… c’è la novità di sentirsi chiamare “Mama”. (Novembre 2012)

Ieri un gruppetto di giovani africani si è radunato intorno ad un tavolo per studiare un po’ di lingua italiana.
Premuroso un nostro giovane frequentatore di Opportunanda si è offerto di aiutarli, ma, ahimé, ha un marcato problema di balbuzie… Abbiamo apprezzato la buona volontà. (Novembre 2012)

Ti abbiamo dato l’ultimo saluto stamattina, in questa tiepida giornata di novembre, dell’estate di San Martino.
Eravamo in tanti, laggiù ai margini di Torino, in una chiesa che non era della tua zona, ma dove sei stato accolto: ancora senza dimora?
Adesso la dimora definitiva l’avrai trovata in quel Regno dei Cieli dove vengono accolti i più “piccoli”. E tu eri un po’ il bambino di noi tutti con il tuo viso un po’ furbo e un po’ triste, il tuo modo caratteristico di salutare e di comunicare. “Ciao, Linda”, mi dicevi sempre, perché per te ero Linda e lo accettavo volentieri. Abbiamo lavorato tante volte insieme ed eri molto preciso e attivo e collaboravi volentieri, magari anche perché… ti guadagnavi qualche sigaretta in più.
La tua Associazione Opportunanda era presente numerosa (Sergio ha contato che eravamo venticinque) e gli occhi di tutti noi erano colmi di lacrime.
Non era solo il tepore dell’estate di san Martino, ma l’affetto che hai saputo donarci e che noi abbiamo avuto per te e il legame tra tutti riscaldavano i nostri cuori. (Novembre 2012)