"Per superare l’emergenza freddo:
Comune e volontari insieme"

Il 10 maggio nella sala del Consiglio comunale il sindaco Piero Fassino e gli assessori alle Politiche sociali, Elide Tisi, e alla Polizia municipale, Giuliana Tedesco hanno ringraziato ufficialmente tutte le associazioni di volontariato, le cooperative, gli organismi e gli uffici che hanno collaborato nella prima metà di febbraio di quest’anno alla gestione della cosiddetta “Emergenza freddo”.

Quest’inverno infatti, oltre ai consueti container sistemati nel parco della Pellerina, era stato allestito uno spazio per dormire in uno degli atrii di Porta Nuova, ed una tenda aperta giorno e notte nei giardini davanti alla stazione, con possibilità di pasti caldi; le boe notturne erano state intensificate e nel nostro piccolo anche Opportunanda aveva collaborato aprendo straordinariamente il Centro Diurno nel fine settimana più freddo; ma tantissime altre sono state le iniziative, grandi e piccole, volte ad alleviare nel periodo più freddo dell’anno la situazione di chi si trova senza un’abitazione.

Il Comune riferisce di 550 posti letto garantiti ogni notte e 150 pasti erogati nella tenda di Porta Nuova, mentre la “Boa urbana mobile” (il servizio itinerante di soccorso per senza fissa dimora, curato da servizi comunali, cooperative ed associazioni di volontariato) aveva effettuato oltre 30 interventi per notte. Quindi non possiamo che ringraziare a nostra volta il Comune per il coordinamento di queste iniziative, ed accettare come un riconoscimento apprezzabile la gratitudine che il Sindaco ha voluto esprimere, ospitandoci nel cuore del Palazzo comunale. Fassino, nel suo intervento, ha voluto sottolineare il senso di partecipazione che la città, intesa come comunità di cittadini attivi, ha dimostrato in questa occasione; ed ha cercato di coniugare lo stato di necessità (nel senso della crisi economica che riduce sensibilmente le risorse a disposizione degli Enti pubblici), con l’auspicabile livello di presenza partecipativa che i cittadini dimostrano in queste circostanze.

Ed era davvero notevole ascoltare l’elenco delle associazioni e degli enti che sono stati ringraziati pubblicamente: una lista interminabile che va dalle cooperative sociali agli Alpini, dall’ordine di Malta alla Protezione civile nelle sue varie articolazioni, fino alle associazioni specificamente impegnate con le persone senza dimora come Opportunanda, Bartolomeo & C, diverse Parrocchie cattoliche, e tanti altri. Un elenco che dava lo spessore di una partecipazione di cittadinanza veramente variegata e multicolore, nella quale come ha sottolineato Fassino i cittadini esprimono non solo uno spirito di solidarietà ma anche il senso di un’appartenenza ad una comunità che non può e non vuole dimenticare chi fa più fatica. Il Sindaco ha ricordato che è già al lavoro un gruppo tecnico per coordinare gli sforzi istituzionali e quelli dei cittadini per gestire nel migliore modo possibile nel prossimo inverno gli effetti delle prevedibili nevicate; Fassino lo ricordava per sottolineare il necessario intreccio fra pubblico e privato, fra doveri istituzionali e partecipazione volontaria dei cittadini: ma noi a questo punto ci siamo chiesti perché analogo tavolo non sia stato pensato per gestire la prossima “emergenza freddo”.

Essa in realtà è ancora più prevedibile della neve: l’inverno prossimo potrebbe anche non nevicare, ma cittadini senza casa ce ne purtroppo ce ne saranno certamente. Allora è venuto il momento di mettere da parte una definizione diventata ormai ridicola, ed assumere come un fatto (purtroppo) ancora sicuro il fatto che d’inverno la situazione delle persone senza dimora sarà più difficile, e preventivare fin da ora le misure adeguate. Proponiamo di passare quindi dall’Emergenza freddo all’Assetto invernale dei servizi per le persone in difficoltà, con una programmazione non improvvisata e più adeguata alla situazione.

Come arrivarci? In Sala rossa è stato visibilmente evidente che se anche le risorse economiche sono scarsissime, quelle umane sono invece sempre molto presenti. Ma mancava una voce, proprio la più importante: quella delle persone senza dimora! La nostra proposta è quindi quella di attivare subito un tavolo di lavoro che verifichi l’utilità o i limiti di ciò che è stato fatto in questi ultimi inverni, con la partecipazione anche delle associazioni come la nostra che possono portare la voce e la presenza diretta di alcune delle persone che hanno utilizzato le strutture messe a disposizione, e che hanno molto da dire su come esse siano servite o meno.

Per una volta, non è detto che le richieste siano solo in direzione di un aumento di strutture, o che quella più costose siano state anche le più utili: forse il punto potrebbe essere quello di un esame “dall’interno” per comprendere quali siano le esigenze reali in un contesto così delicato come quello dei momenti più freddi dell’anno.

E per favore, sig. Sindaco, lasci stare il soccorso, chè quello lo fanno già gli ospedali, e puntiamo invece sui diritti che in una città come la nostra, quando ci sono dieci gradi sotto zero di giorno, le istituzioni devono garantire. Potendo contare – oggi è visto bene – sulla collaborazione del mondo partecipativo dei cittadini, che vorrebbe mettere a disposizione non solo la presenza fisica, ma anche quella delle idee.

Non per soccorrere qualcuno ma con la partecipazione anche di chi conosce bene, da dentro, la realtà della strada.

Maggio, Opportunanda